Si è tenuto questa mattina, alla presenza di un nutrito numero di persone, il terzo appuntamento organizzato dal gruppo Lanciano de na vote e diretto da Domenico Maria Del Bello. Dopo la scoperta delle antiche mura della città e la Lanciano ebraica, sotto la lente d’ingrandimento, questa volta, la lettura stratigrafica del percorso archeologico sotterraneo di Lanciano. Pagine e pagine, come sottolinea lo stesso Del Bello, di storia tutta da sfogliare, strato per strato, mattone per mattone, sino a rintracciare le radici della nostra città.
Durante la visita guidata, partita da piazza Plebiscito, sono stati svelati luoghi ed ambienti le cui mura raccontano tutt’oggi una storia remota e forse inedita, sebbene sia così vicina, a due passi dalle nostre quotidiane passeggiate.
Dopo aver lasciato il luogo di ritrovo, il gruppo ha raggiunto la chiesa di San Francesco, nota soprattutto perché custode del Miracolo Eucaristico. Dopo averne ammirato l’ingresso ed osservato tracce dell’abbassamento del portale e del livello della stessa strada sulla quale esso si affaccia, il tour si è diretto all’interno del cortile, dove, Del Bello, ha spiegato le molteplici funzioni che la chiesa di San Francesco ha ricoperto nel corso dei secoli, da municipio (fino all’Unità d’Italia), a tribunale sino alla più recente scuola media.
Dopo aver attraversato l’interno della chiesa, è iniziata la discesa dei livelli della città, passando per la cappella del SS. Rosario e scendendo sempre più in basso, in ambienti dalle mura in ciottoli e mattoni, dove evidenti appaiono gli effetti dovuti al terremoto che colpì la città nel 1456. Proseguendo la lettura di quest’affascinante avventura nel mondo sotterraneo, si è giunti poi ad uno dei luoghi forse più densi di tradizione e leggenda, la chiesa, comunemente definita, di San Legonziano, sebbene in documenti pervenuti si parli di San Longino.
Appena sotto il presbiterio della chiesa di San Francesco, a destare la meraviglia del gruppo è stata la volta del ‘400, della quale rimangono ancora diverse scene affrescate che ritraggono i momenti dell’Apocalisse, risalenti più o meno al periodo in cui Lanciano diventò diocesi, nel 1515.
Il viaggio nei cunicoli sotterranei è dunque proseguito passando al di sotto di piazza Plebiscito e dopo averla attraversata, Del Bello ha dunque nutrito la curiosità e l’entusiasmo dei presenti raccontando l’origine dei due ponti e del corridoio sui quali maestosamente oggi poggia la cattedrale, per l’appunto la Madonna del Ponte, così chiamata poiché, al fine di esorcizzare l’antica natura diabolica di tali strutture architettoniche, venne collocata un’icona della Vergine al centro dello stesso ponte.
Dopo esser precipitati negli strati più freddi e più bassi della storia, aver svelato i segreti più affascinanti della città ed anche l’origine di alcune delle famiglie lancianesi, si è concluso, con l’entusiasmo e il plauso dell’intero gruppo, questo terzo appuntamento con Lanciano de na vote e con Domenico del Bello, nell’attesa di una nuova pagina tutta da raccontare.