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Parco dei Trabocchi, un'opportunità per il futuro dell'Abruzzo?

Dibattito, incertezze e nuove proposte nel convegno organizzato dall'Ascom Abruzzo

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Molta partecipazione e tanti spunti di riflessione al convegno organizzato ieri a Ortona da Ascom Abruzzo dal titolo “Parco dei Trabocchi: natura, sviluppo e futuro”. Presenti in aula assessori, sindaci, associazioni ambientaliste, organizzazioni di categoria e Giuseppe de Dominicis, commissario ad acta del Parco dei Trabocchi per affrontare, tutti insieme, una tematica,quella del Parco, che piace a molti ma lascia ancora molte incertezze ad altri.

Il convegno prende subito il via con l’intervento del Commissario De Dominicis che con un excursus ripercorre tutte le problematiche che a partire dal 2001 fino al 2013 hanno impedito la realizzazione del progetto e hanno portato alla sua nomina. Successivamente affronta subito la questione ostica delle aree agricole che rientreranno nell’area protetta e che preoccupa molto gli agricoltori. “Le aree coltivate sono il valore aggiunto del Parco dei Trabocchi in quanto saranno settore trainante del piano economico del parco e sarà un grande vantaggio per i coltivatori”. Nell’attesa che il progetto prenda il via ci saranno norme di salvaguardia a tutela del territorio, che regolamenteranno sia le coltivazioni, che tenderanno al biologico, sia il piano edilizio, per preservare le aree dalla cementificazione. “Il parco è un’occasione di sviluppo - afferma De Dominicis - ma uno sviluppo diverso. Il turista oggi sceglie la qualità del territorio, la natura, non gli spazi urbani e cementificati, per questo il territorio va tutelato.”

Perplessità arrivano però dagli agricoltori che vedono nelle norme di salvaguardia un nodo cruciale per la loro attività, secondo gli agricoltori presenti in sala “vincolare delle zone al biologico è impossibile, e il raccolto di quest’anno ne è la dimostrazione visto che sono stati necessari l’utilizzo di 6-7 trattamenti agli olivi.” Dubbi anche per Fossacesia, come esposto dal delegato Santomero, il cui territorio, in gran parte agricolo, è molto vivo e florido e c’è il timore che le limitazioni delle norme di salvaguardia possano modificare quest’equilibrio.

Tante incertezze mitigate dall’intervento di Giuseppe di Marco Presidente di Lega Ambiente che ricorda come “Il PSR stabilisce che le coltivazioni devono tendere almeno al 20% al biologico. Chi va avanti in Abruzzo sul piano agricolo sono quelle realtà che volgono al biologico e ad un prodotto di qualità.”

A favore del Parco anche l’assessore all’ambiente di Ortona Luca Menna che vede in quest’iniziativa “l’unica strada per dare valore al territorio e mettere a sistema le risorse e in questo Ortona vuole essere parte attiva del progetto.” Una visione più lungimirante arriva dal rappresentante dei consumatori che dice si al parco ma con la giusta organizzazione: innovazione tecnologica e strutture recettive soddisfacenti, una pista ciclabile lungo tutta la costa, necessità di fare sistema tra tutti gli operatori economici e turistici e promozione di prodotti locali d’eccellenza.

 

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