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Arturo lo Chef ad Alba chiara

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Nel pomeriggio del 3 gennaio, presso l’Hospice ‘Alba chiara’ di Lanciano, si è svolta la rappresentazione teatrale “Arturo lo Chef ”, un monologo di e con Stefano Angelucci Marino, tratto dall’opera di John Fante “Un anno terribile”. Questa ed altre iniziative hanno l’obiettivo di creare “un giro di vite” intorno all’Hospice che consenta di riflettere sulla nostra esistenza e sul senso della vita di ognuno, afferma il dr. Pier Paolo Carinci Responsabile della Residenza.
In un periodo storico in cui sembra spesso scomparso il senso del limite, molti hanno maturato l’illusione di protrarre la vita all’infinito, negando la morte. È bene che quel senso del limite venga recuperato, a tutti i livelli.
Lo spettacolo ha visto impegnato Stefano Angelucci Marino in un monologo in cui interpreta il ruolo di un giovane abruzzese originario di Villa Santa Maria che, dopo aver sfidato il padre ‘libero muratore’, parte dalla ‘patria dei cuochi’ alla volta di Los Angeles per realizzare il sogno di diventare un famoso chef. Approdato in America si troverà ad affrontare i problemi dovuti all’integrazione, alla delusione delle aspettative, ai bisogni di appartenenza, all’illusione dei modelli ideali e ai limiti di una millantata libertà.
L’Hospice ‘Alba chiara’ è un’accogliente struttura residenziale che risulta essere un’importantissima risorsa per il territorio, non solo frentano, che offre delle cure palliative a quei pazienti la cui malattia di base non risponde più a trattamenti specifici. La persona malata viene supportata da una terapia finalizzata al controllo dei sintomi fisici e da un sostegno psicologico e  spirituale conferito da figure professionali con un ottimo livello di assistenza specialistica. L’Hospice si propone come una scelta alternativa ogniqualvolta vi siano situazioni non più gestibili a domicilio a causa di un peggioramento del paziente o di una difficoltà dei famigliari a potersene occupare in maniera adeguata. L’Hospice offre accoglienza alle persone che presentano una malattia in fase avanzata e in rapida evoluzione, per la quale non è più possibile intervenire con una terapia che ne consenta la guarigione. Le famiglie e gli amici del paziente ricoverato potranno assisterlo durante il periodo della degenza, condividendo con lui ogni istante della giornata. A tutto il personale medico e paramedico di Alba chiara va la stima e la riconoscenza di chi scrive, perché è riuscito a prendersi cura con competenza ed umanità del mio papà scomparso poco più di un anno fa.
 

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