Inaugura la stagione “Teatri Randagi” il Malato Immaginario, uno spettacolo di Stefano Angelucci Marino, interpretato dallo stesso Angelucci, Tommaso Bernabeo e Rossella Gesini. La commedia, famosissima, la conosciamo tutti. Scritta nell'ultimo anno di vita di Molière, è una pièce intrisa di realismo dove il protagonista, un classico personaggio farsesco, pronuncia a tratti affermazioni lucide e ragionevoli, mostrando un cinismo e una disillusione che rispecchiano le amare riflessioni dello stesso autore sulla società contemporanea. Il 17 febbraio del 1673 Molière, che interpretava Argante, portò a termine la rappresentazione di questa commedia nonostante il suo grave stato di salute, morendo infine poche ore dopo. La storia è quella di Argante, uomo afflitto da numerose malattie, spesso immaginarie. L’uomo ha due figlie, la piccola Luigina e la bella Angelica, ed una seconda moglie che si preoccupa soltanto di ereditare tutto alla morte dell’ipocondriaco. Per assicurarsi cure migliori, Argante, promette la figlia maggiore al dottor Tommaso Diarroicus, figlio del suo medico; ma la ragazza è innamorata di Cleante che, mentre lo spasimante si presenta alla figlia di Argante, irrompe in casa spacciandosi per il sostituto dell’insegnante di canto, per poi essere bruscamente cacciato fuori dal padrone di casa. Quando Angelica rifiuta di sposare Diarroicus Argante minaccia di chiuderla in convento se non obbedirà. Beraldo, fratello di Argante, verrà in soccorso della nipote e riuscirà a convincere il malato immaginario a saltare una delle sue numerose (e dispendiose) cure; allora i dottori, infuriati per l’affronto subito, se ne vanno, rifiutandosi di curare oltre Argante. L’uomo è disperato per la perdita dei suoi medici, ma con un astuto piano della cameriera, Antonia, la fisima dell’essere malato perde terreno nella mente del protagonista: infatti Antonia, travestita da anziano medico luminare, spiega ad Argante che l’unico metodo per risolvere tutti i suoi problemi di salute sia amputare qualche arto; Argante, terrorizzato dalla prospettiva, cessa di compiangersi e si sente subito meglio. Grazie alla mente astuta della serva e al buon cuore di Beraldo, i problemi famigliari si risolvono, e il malato si accorge che solo sua figlia gli vuole veramente bene, mentre la moglie non è che una donna veniale. Ma lo spettacolo che Stefano Angelucci Marino ci propone è un’altra cosa. E’ un Molière studiato, rivisitato accuratamente, con scrupolo, ma anche con inventiva originale e grandiosa, resuscitato, arricchito e impreziosito con le maschere della commedia dell’arte e dei burattini tradizionali, esperimento già adottato nel precedente “Avaro”. A fianco del grande Stefano, il meraviglioso e geniale Tommaso Bernabeo, che interpreta ben 5 ruoli (Vecchia, Tonina, Bonafè, Tommaso Diafoirus, Cleante, Beraldo) e la bravissima Rossella Gesini con i suoi burattini.
Lo spettacolo si terrà questa sera, mercoledì 16 novembre, alle ore 21.00 presso il Teatro Fenaroli di Lanciano e domani sera, giovedì 17 novembre, alle ore 21.00 presso il Teatro Tosti di Ortona.