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Il film "Che fine hanno fatto gli angeli?" visto da uno studente coetaneo del giovane Sideri

Redazione
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La prima nazionale del film del giovanissimo Paolo Sideri "Che fine hanno fatto gli angeli?" ha riscosso un attimo successo. Teatro Fenaroli gremito e tanta curiosità, soprattutto da parte dei giovani coetanei del regista.

Uno di loro ci ha mandato una sua personale recensione che pubblichiamo integralmente. Un punto di vista di un giovane appassionato di cinema sull'attività di un altrettanto giovane regista.

Lanciano Teatro Fedele Fenaroli, venerdì 6 marzo. Soirèe all'insegna del cinema di denuncia con il film "Che Fine Hanno Fatto Gli Angeli?", la prima esperienza della cinematografia drammatica per il giovane regista Paolo Sideri. Un film che si divide fra Simbolismo e Neorealismo, unendo le tecniche tipiche di Stanley Kubrick e Pier Paolo Pasolini in un giusto bilanciamento, cercando anche col frutto dell'originalità ed il confronto con il passato, lo studio della più veritiera rappresentazione della società odierna, la quale ha stimolato a pieno il pubblico quasi per metà di giovani, nel Fenaroli gremito di persone. 

È giusto riconoscere come il giovane artista abbia creato un'atmosfera scenografica dinamica e sempre costante, con un colore, per così dire "metafisico", letteralmente al di fuori della cruda visione del reale, condendola di momenti pieni di cromatismo per descrivere la "speranza" e momenti "grigi" anche perché è grigia la condizione esistenziale italiana. Inoltre v'è da dire che la trama ha molto aderito ad una estremizzazione delle situazioni in crescendo per tutto il film, mentre i fatti ripresi avevano uno schema ciclico e davano una suspense intrigante.

La storia di Luca (Paolo Sideri), un ragazzo difficile o ribelle tra le mura di casa e di scuola, ma per certi aspetti anche dalle posizioni moderate nei confronti della compagna di scuola Angela (Luciana Luciani) al contrario dei suoi amici della Band, è intervallata dai raccinti delle storie di Marco Di Nunzio, un ragazzo completamente inglobato dalla figura materna ed oppresto da quella del fratello violento che è inoltre il protagonista della penultima scena, essenziale per la visione o lettura di questo racconto, e del papà di Angela.

Questo studio sulla nostra società, costruito sull'intreccio delle vite dei ragazzi protagonisti, ci dà anche una buona interpretazione senza censure dello slang giovanile, finalmente nei cinema per come è. Purtroppo, in toto, "Che Fine Hanno Fatto Gli Angeli?" non ha presentato una continuità logica, bensì ha prodotto anche incertezze sullo sviluppo della trama, come per la morte del fidanzato di Angela, e involontarie risate per un doppiaggio che è incompleto e poteva essere maggiormente curato nella rappresentazione della tresca amorosa tra il padre di Angela ed una donna slava interpretata dallo stesso Sideri, che ha guastato il climax tragico intentato dall'inizio del film. Malgrado questi falli tecnici, il film è tutto sommato un personale successo di Sideri, importante per la carriera, che ha collaborato anche con attori tutti volontari e non retribuiti, con un budget davvero molto ristretto, comparato al minimo standard di Cinecittà od Hollywood (solo 2000 € più sponsor), ottima la collaborazione con la compagnia teatrale "Il Monello" che ha permeato la ripresa in ogni momento.

 

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