LANCIANO - Se ne è andato questa mattina, a 66 anni, con il garbo che lo contraddistingueva, l’ex preside del Liceo Classico Vittorio Emanuele II di Lanciano, Romualdo Cefalo, dopo una strenua lotta contro una malattia che poco a poco se l’è portato via.

Un preside, ma soprattutto un uomo, buono, corretto, che oggi tutti ricordano con grande affetto e nostalgia, come si legge dai numerosi messaggi che sono apparsi in mattinata anche sui social network.
 “Ci ha insegnato la priorità del fare sul dire - si legge dalla pagina Facebook di un’insegnante - della passione sul dovere. I risultati c’erano e non ti accorgevi di aver faticato per produrli”.

Cefalo, preside dal 1999 al 2009, in dieci anni, ha letteralmente rivoluzionato il Liceo Classico, dal punto di vista strutturale, ma soprattutto umano. “Nei 10 anni in cui è stato con noi - ci ha detto la professoressa Tiberio - ha messo al centro di tutto il rapporto con le persone. Chiamava i ragazzi per nome, uno ad uno e anche se si lavorava molto non ci pesava”.



Tra i progetti più importanti, fortemente voluti dall’ex preside, il Progetto Teatro che ancora oggi riscuote molti successi e “la festa della creatività” perché ciò che più voleva era formare i ragazzi sotto tutti i punti di vista, anche attraverso vie insolite che non comprendevano gli studi e le materie tradizionali.

Originario di Avellino, figlio di genitori agricoltori, ha portato a Lanciano tutti i valori tipici di quella classe sociale. Lavoro, tenacia, passione e soprattutto presenza, fisica, morale e psicologica.

Il saluto più bello è quello dei suoi ragazzi. “Una delle persone più sensibili innamorata dei giovani che abbia mai conosciuto - dice una ragazza - uno dei pochi grandi che durante la mia tremenda adolescenza mi facessero sentire in qualche modo protetta”.


“Per il segno che hai lasciato nei miei anni più belli - si legge da un’altra ex alunna - se ne vanno sempre i migliori. Ciao preside”.