GESSOPALENA - “Mercoledì Santo, alla sera, migliaia di persone affollano il paese. Autopullman sono giunti (nonostante il cattivo tempo) da vari centri. Gente ce n’è ed il paese assume - ciò non dico per fare della retorica - una particolare atmosfera: atmosfera sofferta di dramma. E’ la drammatica immagine di un paese di emigranti, di lavoratori, che sentono Cristo perché ha gridato e grida per loro”.
Da “Il Giornale d’Abruzzo e Molise” del 27 maggio 1965 n° 6 di Carmine Innaurato.
Era il 1965 quando i primi giovani di un piccolo paese in provincia di Chieti si diedero da fare insieme al parroco Don Angelo De Ritis e all’insegnante Vincenzo Bozzi, già sindaco del paese, per realizzare quella che sarebbe diventata una delle manifestazioni più importanti d’Abruzzo.
Gessopalena, 50 anni dopo. La passione, la tradizione, la devozione che si tramanda da generazione a generazione e che non smette di affascinare. Un incantevole palco naturale su un borgo medievale costruito sul gesso, sotto lo sguardo implacabile della Majella.
I 12 apostoli, Pilato, Caifa, i sacerdoti, Erode, i ladroni: ci sono tutti i protagonisti degli ultimi giorni di vita del Cristo.
E' questa una edizione molto particolare, il cinquantenario,1965-2015. Dopo la bella esperienza fatta nel 2014, di cui il “Diario della Passione”, in uscita in questi giorni, ne racconta buona parte, la regia per la seconda volta è stata affidata al lancianese Stefano Angelucci Marino: “Mentre scrivo queste righe, a Gessopalena con le prove teatrali abbiamo sempre i soliti “problemi”, attori che vanno e vengono, tempi dilatati e “comodi” nella costruzione, rivalità tra compaesani, abbandoni, sostituzioni, protagonismi vari. Questa è Gesso con la Passione ed è bella proprio per questo. La “Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo” gessana è una tradizione vivente di grande teatro autenticamente popolare. E’ stata una gioia dirigerla, spero di aver contribuito a farla crescere e ad aver lasciato il segno”.
Le musiche e il coro, composto da oltre 50 voci, saranno diretti dal Maestro Mario Tiberini, con l'ausilio dei musicisti della scuola di musica Armando Manzi di Gessopalena. A Tonino Persiani, già regista di più edizioni, è stato invece affidato il compito di ricostruire lungo il lastricato, scavato nella roccia del centro storico, le ambientazioni e le scene di vita del Cristo interpretate dai bambini del plessi scolastici di Gessopalena e Roccascalegna e dai componenti del centro "Sempre verdi" di Gessopalena.
E' stata realizzata anche una mostra fotografica a cura di Angela Troilo e Luigi Esposito, inaugurata ieri pomeriggio ed esposta nei luoghi della Biblioteca Comunale, del centro anziani e del Museo del Gesso.
L’organizzazione dell'evento è affidata alla Proloco gessana, rappresentata dal presidente Giuseppe Esposito, che, in collaborazione con l'amministrazione comunale e la parrocchia di Santa Maria Maggiore e San Valentino, promuove la realizzazione della Sacra Rappresentazione fin dalla sua fondazione. “La Sacra Rappresentazione, che giunge al 50° anno della rievocazione moderna, è il momento nel quale un’intera comunità in scena si confronta con la propria identità - dichiara il sindaco Andrea Lannutti – e lo fa mettendo in gioco tutta la importante realtà musicale, teatrale, associativa e culturale di Gessopalena. Lo fa portando nelle vie del paese, fino al borgo antico, scavato nella pietra di Gesso, “Pietra lucente”, scenario inconfondibile, sospeso tra la Majella e l’Adriatico, lo struggente racconto del Cristo e, nel tempo stesso, la sintesi della storia di un popolo unita alla grande bellezza di un intero territorio. Mercoledì a Gessopalena sarà in scena tutta la forza di un Abruzzo vero”.
Un autentico sguardo al passato è stato compiuto dalla regia, con la ricostruzione di tutte le scene della tradizione: il discorso della montagna, l'ultima cena, il sinedrio, la reggia di Erode, il pretorio, la disperazione di Giuda e, ovviamente, la via crucis che, dal centro del paese, condurrà nella parte antica in cui avverrà la crocifissione, atto conclusivo ed emozionante.
Apparati scenici suggestivi, emozioni ostinate e la memoria di un popolo che ha fatto di questa manifestazione la sua massima espressione.
Tutto questo a Gessopalena il 1 aprile, ore 20.30.