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Il rumore del silenzio: Lanciano ricorda le vittime delle foibe

La cerimonia davanti al monumento (abbandonato) dedicato ai martiri

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Si è svolta questa mattina intorno al monumento di piazza Martiri delle Foibe, alla presenza dell’assessore Davide Caporale, di padre Luciano Milantoni e dei rappresentanti delle Forze Armate, con la posa di una corona di alloro, la cerimonia promossa dal comune di Lanciano per celebrare il “Giorno del Ricordo” in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.

La commemorazione del “Giorno del Ricordo” venne ufficialmente istituita dallo Stato Italiano  con la legge n.92 del 30 marzo 2004 per mantenere viva nel tempo la memoria delle vittime delle persecuzioni e delle deportazioni perpetrate, a partire dall’autunno del 1943, dal maresciallo jugoslavo Tito, ai danni della popolazione italiana di Istria e Dalmazia.

Fu il locale “Comitato 10 Febbraio” attivo fino al 2011 in numerose attività culturali cittadine, a donare nello stesso anno  il monumento alla città nella speranza di tener viva la storia dei martiri italiani. Monumento che oggi è in un evidente stato di abbandono, come documentato nell'articolo di qualche giorno fa.

Una pagina questa, senza dubbio tra le più scure della recente storia nazionale, una lunga spirale di violenza e di barbarie che ha visto numerosi cittadini venire perseguitati e gettati nelle foibe, le cavità rocciose tipiche delle regione del Carso e dell’Istria. Un terribile disegno di morte che prese i contorni di una vera e propria “pulizia etnica” nei confronti di uomini, donne e bambini colpevoli solo di sentirsi italiani. Per tanti, troppi anni, a rendere ancora più vergognosa questa triste vicenda nazionale è stato l’oblio ed il silenzio con cui i fatti storici sono stati trattati da chi per ignoranza o pregiudizio ideologico ha preferito e tutt’ora preferisce negare e minimizzare. A tal proposito è senz’altro lodevole l’iniziativa del comune di Fossacesia che grazie all’interesse del vicesindaco Paolo Sisti, proporrà nel prossimo consiglio comunale di “ampliare il tempo destinato alle ricerche e quindi agli studi della tragedia delle foibe, ritenendo troppo esiguo il termine di dieci anni previsto dalla legge statale.”

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