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Di Giuseppantonio: "che la Costa dei Trabocchi diventi il Salento d'Abruzzo"

Il sindaco di Fossacesia chiede maggiore impegno al presidente Luciano D'Alfonso.

Redazione
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FOSSACESIA - “E’ necessario fare un fronte politico ed istituzionale comune, in cui la regione assuma il ruolo di regia, superando campanilismi e barriere localistiche che fino ad ora hanno solo rallentato lo sviluppo del turismo”. Così il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, lancia un appello al presidente Luciano D’Alfonso, affinché la Costa dei Trabocchi diventi il nuovo “Salento d’Abruzzo”.

“Che la Costa dei Trabocchi - chiede Di Giuseppantonio - diventi il "Salento d’Abruzzo", punto di forza e fiore all’occhiello per la regione in virtù del suo essere ancora zona incontaminata e di straordinaria bellezza per le sue peculiarità paesaggistiche, per la presenza dei trabocchi, per il suo aspetto ancora “vergine” e naturale”.

“E’ necessario lanciare al più presto questa idea – prosegue Di Giuseppantonio – soprattutto ora che si sta realizzando il sogno coltivato da anni della Via Verde che comprende il percorso ciclopedonale”. E’ di questi giorni, infatti, la notizia della pubblicazione della gara di appalto per la realizzazione dei lavori del percorso ciclopedonale, che entro tre anni anni dovrebbe essere ultimato.

“A Luciano ho chiesto - afferma il sindaco di Fossacesia - di individuare risorse certe per far decollare il marchio di territorio Costa dei Trabocchi, con tutti i relativi servizi e i prodotti dell'area, e per favorire gli investimenti e l’occupazione”.

“Dobbiamo dare un segnale forte – aggiunge Di Giuseppantonio nella nota inviata al presidente della Regione – dobbiamo dare nuove speranze ed opportunità di lavoro ai nostri giovani e solo con un turismo innovativo, di qualità, solo dando forza alla Costa dei Trabocchi si potrà far davvero decollare il turismo nella nostra regione. Idee e competenze locali non mancano, anche se sono sparse qua e là, spesso non utilizzate. Il vero problema - conclude il sindaco - sta nella mancanza di un coordinamento. Regione, provincia, comuni, imprese turistiche ed altri Enti devono far fronte comune. Occorre dispiegare una grande energia e disciplina organizzativa, tesa al raggiungimento dello scopo finale, mettendo a sistema risorse esistenti e risorse da importare”.

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