Le drammatiche notizie degli ultimi giorni sull’emergenza cinghiali sono la punta dell’iceberg di una emergenza nazionale provocata dal proliferare senza controllo degli animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali per un totale stimato in Italia in quasi 100 milioni di euro nel 2014, senza contare i casi in cui è stata messa in pericolo la vita delle persone.
Torna ad intervenire Coldiretti Abruzzo sulla problematica relativa al proliferare dei cinghiali, aggravata nei giorni scorsi dall’aggressione di una coppia da parte di un branco di cinghiali nelle campagne sulle colline a qualche chilometro dal centro abitato di Cefalu' che ha causato una vittima. “In Abruzzo – sottolinea Coldiretti Abruzzo - lo scorso 10 luglio gli agricoltori della Coldiretti, insieme ai colleghi di tutta Italia, hanno lasciato le campagne per lanciare un SOS alle Istituzioni nazionali per una situazione insostenibile che sta provocando l’abbandono delle aree interne da parte della popolazione, con problemi sociali, economici e ambientali. In estate la situazione si aggrava, con gruppi di decine di cinghiali di oltre 150 chili di peso che mettono a rischio le aree rurali e periurbane. Non è piu' solo una questione di risarcimenti dei danni ma è diventato, lo dimostrano i fatti accaduti, un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne. Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate è a rischio la possibilità di poter proseguire l'attività agricola ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati. Un pericolo che riguarda anche gli amanti dei boschi per passeggiare o raccogliere funghi. Negli ultimi dieci anni – conclude la Coldiretti - gli animali selvatici si sono quasi decuplicati e l'aumento di cinghiali e altri ungulati ha messo in allarme non solo le imprese agricole, ma anche la società e l'ambiente.