L'Ecologica Sangro realizzò, in base alla convenzione con il Comune, solo una copertura superficiale dell'ex discarica di contrada Serre, lavori che però non impedivano al percolato di scendere a valle. Lo ha dichiarato Nicola Frattura, all'epoca responsabile tecnico della società che aveva in gestione l'impianto, alla ripresa, ieri, del processo che vede imputati tecnici e amministratori comunali. Oltre a Frattura, sentito dal giudice Francesco Marino come imputato, sono a giudizio Mario Ciccocioppo, all'epoca presidente della Ecologica Sangro; Eugenio Caporrella e Graziella Di Campli, attuale ed ex assessore comunale all'ambiente; e i dirigenti del Comune, Giovan Battista Granà e Mario Rulli (ascoltati anche ieri). Frattura ha ricordato che, su prescrizione della Regione, l'Ecologica Sangro preparò un progetto di bonifica per l'impianto, chiuso con l'apertura della discarica consortile di Cerratina. Delle opere previste per 2 miliardi di vecchie lire, però, vennero realizzati solo lavori per 400 milioni, la cifra allora disponibile, necessari solo a una bonifica superficiale della discarica, considerata oggi una vera emergenza ecologica. Il processo è stato aggiornato per la discussione al 2 maggio.