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A 6 anni dal sisma che colpì L’Aquila, un ricordo per le vittime

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Sono trascorsi 6 anni dalle 3.32 del 6 aprile del 2009, quando un terremoto di magnitudo 6.3 sconvolse la città dell’Aquila e tutti i suoi abitanti.

Una scossa fortissima che causò la morte di 309 persone, di cui molti studenti, colpevoli solo di essersi fidati di chi avrebbe dovuto tenerli al sicuro in una casa dello studente e in altre abitazioni che invece si sono sgretolate come un castello di carta.

Il terremoto, avvertito fino a Roma e Napoli, ha causato notevoli danni in tutto l’Abruzzo e con la sua scia di paura e sgomento è arrivato anche a Lanciano.


È arrivato qui portandosi via due ragazze frentane, Ilaria Rambaldi e Martina Salcuni, studentesse rispettivamente di ingegneria e della facoltà di lettere e filosofia, di 25 e 21 anni, che non hanno avuto scampo dalle macerie delle loro case in via Campo di Fossa.

E così come in tutta Italia e in tutto il mondo, anche da Lanciano partì una gara, spontanea, di solidarietà, per aiutare questi sfortunati fratelli abruzzesi che, ad una settimana dalla Pasqua, si ritrovarono senza una casa, senza un tetto, senza nulla.

Ed oggi, 6 anni dopo, si cerca ancora giustizia per tutte quelle vittime che, anche ora, sembrano essere morte fortuitamente, senza colpe e senza responsabilità.

Un ricordo a tutti loro, morti a causa di una superficialità di cui ci accorge, spesso, quando ormai è troppo tardi.

 

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