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Dopo le Feste di Settembre, i lupi (finti) in Piazza Plebiscito

Una riflessione tra satira ed elaborazione grafica di Nicola Tamburrino (sottoilcielo)

redazione
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L’immagine dei lupi in Piazza Plebiscito è un’elaborazione grafica. Non corrisponde a un fatto reale, ma viene usata a scopo satirico e simbolico.
Finite le luminarie, smontate le bancarelle, spente le note della banda. Piazza Plebiscito, cuore di Lanciano, torna al silenzio. Un silenzio che, quest’anno, qualcuno ha deciso di riempire con un’immagine surreale: un branco di lupi che attraversa la piazza.

Non è cronaca, è un fake. Ma funziona benissimo come metafora.

Lupi digitali, verità reali

Nessun lupo ha varcato la soglia della Cattedrale della Madonna del Ponte. Eppure, la foto dice una verità: dove la vita arretra, la natura avanza. Non servono branchi digitali per accorgersene: basta guardare i paesi dello spopolamento, le piazze vuote, i vicoli silenziosi.

E in fondo, Lanciano non fa eccezione: anche qui, al di là della festa, si avverte il rischio che gli spazi restino pieni solo a intermittenza.

Il giorno dopo

Durante le Feste di Settembre, la piazza è un teatro di folla: processioni, musica, incontri, il tripudio dei fuochi. Pochi giorni dopo, resta il vuoto. E il contrasto tra il “tutto” e il “niente” diventa sempre più netto.
In quel vuoto l’immagine dei lupi ci mette davanti a una domanda: quanto resta vivo un luogo quando la festa finisce?

I veri predatori

Il problema non sono i lupi – né quelli veri, che popolano le montagne, né quelli finti delle foto ritoccate. I predatori più pericolosi sono altri: burocrazia, disoccupazione, indifferenza. Quelli sì che ogni giorno divorano pezzi di futuro, lasciando le piazze sempre più vuote tranne che per pochi appuntamenti di calendario.

E se un tempo le piazze erano centri pulsanti di vita quotidiana, oggi rischiano di diventare scenografie da cartolina, belle da fotografare ma prive di protagonisti.

Conclusione

Ridere di un fake va bene. Ma se i lupi digitali ci fanno sorridere, i silenzi reali dovrebbero farci tremare.
Lanciano non può essere piena solo a settembre: ha bisogno di vita anche dopo la festa, altrimenti la piazza diventa un palcoscenico in cerca di attori.

La sfida è tutta qui: non limitarsi a riempire per tre giorni l’anno, ma restituire a Piazza Plebiscito e alla città intera il respiro quotidiano che merita.

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