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WWF: "Troppe centrali a biomasse sul territorio e nessun dato sulla qualità dell'aria"

L'associazione chiede monitoraggi sull'ambiente e sulla popolazione

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TREGLIO. Esprime preoccupazione il WWF Zona Frentana e Costa Teatina sul proliferare degli impianti di energia a biomasse sul territorio. E si aggiunge così un'altra voce alla protesta contro la centrale di Treglio contro la quale domani, a partire dalle 16, è prevista una grande mobilitazione organizzata dall'associazione Nuovo Senso Civico. "Benchè per la legislazione italiana ed europea la biomassa venga comparata alle altre fonti rinnovabili - interviene il presidente della sezione frentana del WWF Ines Palena - non si può affermare che la biomassa sia una fonte a basso impatto ambientale come il solare o l'eolico. La biomassa infatti una volta bruciata produce emissioni inquinanti di vario tipo". Secondo il WWF la forte tendenza a incentivare in questo settore non è a lungo sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sanitario. Per l'organizzazione ambientalista l'unico modo sostenibile per regolamentare l'approvviggionamento energetico "passa attraverso una pianificazione efficace basata sulle reali risorse del territorio e l'elaborazione di linee guida per l'installazione degli impianti da fonti rinnovabili". Attualmente tra Ortona e San Salvo ci sono 5 progetti a biomasse, realizzati o in attesa di realizzazione, per la potenza complessiva di 106 megawatt e localizzati a poca distanza uno dall'altro. Si tratta di due impianti ad Ortona, l'Aura Energia spa a residui di vinacce e la Ecoenergy srl a oli vegetali; uno a Treglio, a sansa disoleata e cippato, la GCT srl e due a Vasto: la Istonia Energy a oli vegetali e la Industrie Chimiche Puccioni spa a biomasse solide e oli nell'area di Punta Penna. "Al di là delle questioni relative ai singoli impianti - continua il presidente WWF Palena - ciò che desta maggiore preoccupazione è la mancata disponibilità sulla qualità dell'aria nelle aree interessate da questi progetti. Già nel mese di marzo WWF Abruzzo unitamente ad Arci e Porta Nuova di Vasto avevano denunciato le gravi inadempienze della Regione Abruzzo sul controllo della qualità dell'aria". Il Piano di Tutela della qualità dell'aria presentat nel 2007 dalla Regione infatti non è stato ancora attuato. In tutta la provincia di Chieti non esiste alcun controllo delle emissioni in atmosfera nonostante il notevole numero di aree industriali come la Val di Sangro, Chieti Scalo, Vasto e San Salvo.
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