Partecipa a Lanciano News

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Sospeso il funzionamento delle “casette dell’acqua”

Critiche all’amministrazione dall’ex assessore Caporale e replica del sindaco Paolini

Condividi su:

Le “casette dell’acqua” non sono più attive a Lanciano dal 5 febbraio, il servizio nato durante la prima amministrazione Pupillo subisce una interruzione dopo 13 anni.

Sulla notizia ha preso posizione nei giorni scorsi Davide Caporale, assessore all’ambiente nella giunta Pupillo, che ha dichiarato esserci «problemi» tra la società che ha gestito le “casette dell’acqua” e l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Filippo Paolini. Secondo Caporale era necessario un bando per il subentro immediato di un nuovo gestore e garantire la continuità del servizio, bando che non è ancora stato redatto e quindi nell’attesa che venga indetto e ci sia la nuova assegnazione passeranno mesi. 

«In data 20.11.2023 è scaduto il termine di durata del “Contratto di Concessione Aree Fontane Pubbliche” stipulato dalla Happy Water S.r.l. con il Comune di Lanciano. Ai sensi dell’art. 2 del citato contratto, detta Società è tenuta a smantellare le strutture collocate nelle aree adibite (c.d. casette dell’acqua) e a ripristinare lo stato dei luoghi – ha sottolineato il sindaco Filippo Paolini - la Happy Water S.r.l., inoltre, è a tutt’oggi, inadempiente nel pagamento delle posizioni debitorie pregresse, risalenti al 2019, per le quali il Comune di Lanciano è ancora in attesa dei riscontri documentali richiesti».

«Nello specifico, detta società avrebbe dovuto far pervenire - come da contratto - i dati riferiti al totale degli incassi annuali, al fine di poter operare il calcolo delle somme spettanti all’Ente del 16,6 % per i punti di distribuzione di: Via Guido Rosato, Via Napoli, Piazzale Stazione Vecchia e Via Cipollone, oltre alla somma mensile di € 500,00 per il punto di distribuzione di Sant’Onofrio, successivamente inserito con ulteriore convenzione – prosegue il primo cittadino - nonostante le citate e reiterate inadempienze, protrattesi nel tempo - sollecitate sia formalmente sia per le vie brevi - e nonostante l’impegno preso dagli organi direttivi della Happy Water in una riunione (dalla medesima richiesta e ottenuta), svoltasi presso il settore competente di provvedere ad evadere le richieste formalizzate, nonché il pagamento di una prima tranches del debito (corrispondente ad € 4.034,80 e di cui alla diffida, a firma di uno dei Legali Comunali, del 24.03.2023, prot. com. n. 18266), da un controllo contabile effettuato dal Settore competente, non soltanto detto pagamento risulta non essere mai pervenuto, ma altresì dicasi per le suindicate ulteriori e legittime richieste del Comune».

«Siamo, quindi, a tutt’oggi ancora in attesa di ricevere i pagamenti contrattualmente dovuti e reiteratamente richiesti così che in conseguenza loro hanno ritenuto di chiudere il loro rapporto con il nostro Comune che ha solo chiesto il rispetto degli impegni assunti con il contratto» ha concluso Paolini. 

Condividi su:

Seguici su Facebook