Il 12 e 13 dicembre scorso Pescara ha ospitato un importante convegno sulla Sanità Abruzzese con ospiti illustri fra i quali Chiodi, il neo Ministro Balduzzi, i Direttori Generali delle quattro Asl e il Vicecommissario Baraldi.
L’obiettivo era quello di valutare i risultati raggiunti ed individuare quelli da raggiungere nel 2012.
In scena un grande entusiasmo per il lavoro di risanamento svolto in Abruzzo: illustrazione degli elementi di innovazione degli atti Aziendali, salvaguardia dei livelli qualitativi del servizio, riduzione dei ricoveri inappropriati, merito si di tante professionalità, ma soprattutto di una buona gestione politica delle questioni.
Insomma una fotografia a colori del Sistema Sanitario Regionale, tanto colorata da sembrare surreale come, di fatto, surreale è.
Ne viene fuori la rappresentazione di Regione “Altra” che appare ben lontana dall'Abruzzo reale, in cui si continua a ragionare in termini esclusivamente e sterilmente aritmetici chiudendo Ospedali, sopprimendo reparti e riducendo il numero dei Primari con il solo risultato di far quadrare i conti, senza preoccuparsi di mortificare l'offerta sanitaria che si trasforma, inesorabilmente, in un pessimo servizio per il cittadino.
Non una parola sulle lunghe code di attesa, non una parola sulla chiusura dei cosiddetti “piccoli ospedali” che assicuravano centinaia di interventi l’anno e che garantivano la qualità del servizio ed unitamente ad essa, la capillarità degli interventi di assistenza
Ancor peggio l'assordante silenzio sui cinque nuovi ospedali così tanto citati negli ultimi mesi, da generare ansia e preoccupazione nelle amministrazioni delle città interessate, minacciate con la possibilità di perdere finanziamenti già pronti se non disposte a rispondere con decisioni immediate.
Ma di quali finanziamenti si stava parlando?? Quando ormai, a distanza di due mesi, non si hanno più notizie sull'argomento e da parte della Regione giunge solo un fragoroso silenzio?
La risposta a queste domande è una sola: si scopre di fatto il grande “bluff”, in scena da tempo ormai, di chi in questi giorni, in termini sterilmente autoreferenziali, perde tempo autocelebrandosi in convegni sulla Sanità, mentre negli ospedali i malati continuano a sopportare lunghissime ed estenuanti file di attesa ed a ricevere cure lungo i corridoi.
Vittime senza possibilità di difesa, di un sistema sottodimensionato e per questo, inevitabilmente inefficiente.

