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Nell’Onnivoro Giardino del Signore: Recital di Paolo M.Cristalli

Domenica 5 Gennaio presso la Sala Mazzini

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È un poeta che parla a se stesso e al mondo soltanto attraverso i suoi versi, l'ultimo lavoro di Paolo Maria Cristalli, curato da Marzia Nencioli e Federico Flamminio e presentato dall'Associazione artistico culturale Solaris Art Studio: uno spettacolo teatrale di un’ora di versi in musica e poesia in prosa, con l'accompagnamento del chitarrista Stefano Di Matteo, domenica 5 gennaio dalle 19:30 presso la Sala Mazzini di Lanciano a ingresso libero. Le immagini del poeta da bambino come interlocutore di se stesso, una vecchia tv e libri di un tempo, e in sottofondo chitarre e suoni metropolitani che fanno da contorno alla presa di coscienza del poeta, che si rende conto che la poesia è assente dal mondo, e per rivolta inizia e gli è necessario esprimersi soltanto attraverso i suoi versi per farsi largo in un mondo senza versi.Originario di Rocca San Giovanni, Cristalli vive a Fossacesia Marina (Chieti) dove ha pubblicato Io penso alla strada io penso a Verlaine (Edizioni Rivista Abruzzese, 2003) e In quest’affare triste della felicità, in quest’affare triste dell’innocenza (Casteggio, 2012). Nel 2010 ha vinto il premio per la Poesia Fabrizio De André ed è stato il protagonista dell’ultimo video della band lancianese Management del Dolore Post-Operatorio, La Pasticca blu. Si definisce, come si legge nell’ultima di copertina della sua ultima raccolta, «Poeta e autore di canzoni, pur non avendone tutti i requisiti, si vuole, per motivi di prestigio, appartenente alla categoria degli chansonniers. Portatore di diverse inabilità, vive con tre gattuccelli, tra fastidiosissime correnti di povertà che il clima adriatico-istituzionale, con i suoi annessi e commessi di 1a, 2a, 3a e 4a categoria, non vuole in alcun modo mitigare». È così che Cristalli, vivendo varie contraddizioni,è diventato essenzialmente “Poesia”: «Quando Dio ha qualcosa da dire o da ridire non si rivolge ai creativi di Benetton, ma ad individui particolarmente irritabili: gente che sa da dove nasce l’offesa». Se «La poesia lascia il tempo che trova e ne cerca un altro», come si legge nell’avvertenza iniziale alla sua ultima raccolta, Cristalli a tratti riesce a scovare il vero senso della comunicazione e con la semplicità di un bambino, rendere tutte le sfaccettature del vetro colorato, parole e pensiero che roteano riflettendo sul mondo. Scrive, Paolo, e parla, di mille uomini e donne, di animali, gatti, volpi, delle stagioni. Modifica tutto facendolo roteare nella lente del suo caleidoscopio. Le sue opere sono poesie oppure chansons, racconti brevi, teatro. Il suo universo è lontano nel tempo, ma sempre presente a se stesso, presente di fronte a noi che leggiamo, a chiunque voglia ascoltare, a chi lo vede recitare. Ha vissuto talvolta nascosto. Ora si mostra. Non perdete l’occasione di vivere un uomo che, solo, è un’intera esperienza.

«Paolo è nato nel 1957. Ha 56 anni. Mi sono chiesto: “Ma se ha sempre vissuto tre secondi in uno, allora vuol dire che ne ha 168?”. Forse era questo il segreto di mago Merlino» (Luca Romagnoli, Management del Dolore Post-Operatorio).

 

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