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A Chieti raccolte 1.093 tonnellate di olii lubrificati usati

In Abruzzo la Goletta Verde di Legambiente:il COOU Main Partner dell’edizione 2013

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PESCARA, 2 LUGLIO - Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è Main Partner di Goletta Verde, la storica campagna estiva di Legambiente che in questi giorni ha analizzato lo stato di salute del mare abruzzese. “La difesa dell’ambiente, e del mare in particolare, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, dice Antonio Mastrostefano, direttore Strategie, Comunicazione e Sistemi del COOU.

L’olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se eliminato in modo scorretto – spiega Mastrostefano - questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua   inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche”.

A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. In tutta Italia, delle 395mila tonnellate di olio lubrificante che sono state immesse al consumo nel 2012, il Consorzio ha raccolto 177mila tonnellate di olio usato, oltre il 95% del potenziale raccoglibile. In Abruzzo sono state recuperate 3.126 tonnellate, 1.093 delle quali in provincia di Chieti.

La piccola percentuale che ancora sfugge alla raccolta si concentra nel settore industriale e in particolar modo nel “fai da te” in autotrazione, nautica e agricoltura. “Si tratta di circa 10mila tonnellate che, se fossero tutte sversate in mare, inquinerebbero una superficie pari a 47 volte il Lago di Garda. Con la nostra attività di comunicazione – conclude Mastrostefano – cerchiamo di modificare i comportamenti scorretti di chi crede che piccole quantità di olio lubrificante disperse nell’ambiente non provochino danni gravi”. In 29 anni di attività il COOU ha raccolto 4,90 milioni di tonnellate di olio usato, che avrebbero potuto inquinare una superfice d’acqua pari a due volte il Mar Mediterraneo. 

 

 

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