La situazione che si è delineata con la sospensione dell’A.D.I. (assistenza domiciliare integrata) a Lanciano è critica. Già penalizzati da patologie gravissime, centinaia di pazienti con le rispettive famiglie sono stati lasciati all’abbandono dall’oggi al domani (dal 1 marzo scorso), senza preavviso e senza alcuna motivazione. Diverse famiglie da noi contattate sono state costrette a ricoverare congiunti e parenti in strutture sanitarie private con tutti i disagi che concorrono (spostamenti fuori città, richiesta di permessi lavorativi, assistenza in loco, organizzazione all’ultimo minuto) ad una situazione già di disagio fortissima. Come è possibile trattare persone solo come “cartelle cliniche” invece che come pazienti, come numeri da statistica per un “piano di rientro finanziario-sanitario” che raggiunga i suoi obiettivi? Questa modo di procedere denota che la sanità è a danno del paziente e non un servizio per la sua persona.
La metodologia di controllo scelta dal distretto sanitario di base della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, per un check-up sulle reali necessità del servizio A.D.I., è fuori da ogni logica: è stato scelto un metodo punitivo che tratta la persona-paziente (realmente malata) come un furbetto… ben vengano i controlli, necessari e opportuni, ma non con questo metodo.
La richiesta di discussione all’interno del prossimo Consiglio comunale va nella direzione di voler far luce su una vicenda che ha aspetti “chiaramente” oscuri e per questo è stata presentata mozione dalla maggioranza a cui è seguita anche una della minoranza. È infatti il consiglio comunale il luogo più idoneo ad un confronto aperto, senza strumentalizzazioni, teso alla difesa dei diritti dei pazienti.
Il Comune, nel frattempo, ha inoltre affrontato con tempestività le problematiche determinate dalla sospensione del servizio ai 46 pazienti in A.D.I. sociale.
L’assessore ai Servizi Sociali dr.ssa Dora Bendotti, congiuntamente con la responsabile P.O. dei servizi socio assistenziali, in data 13 marzo 2013 ha inviato una comunicazione a tutti gli utenti di cui sopra, per comunicare la chiusura dell’A.D.I. sociale; per ovvie ragioni la chiusura dell’A.D.I. da parte dell’U.V.M. del Distretto di Lanciano comporta come conseguenza immediata anche la chiusura dell’A.D.I. sociale. In questa lettera è stato specificato che il servizio continuerà ad essere erogato fino al 30 marzo 2013 per dare la possibilità agli utenti in questione di rivolgersi ai Servizi Sociali in modo tale da studiare insieme le soluzioni alternative ed evitare così ulteriori disagi.
Questa la situazione relativa ai 46 pazienti-utenti cui il Comune è stato costretto a chiudere il servizio domiciliare:
- N. 25 sono stati inseriti nel servizio ADD (assistenza domiciliare disabili), conservando lo stesso operatore e lo stesso monte orario, per evitare di creare qualunque tipo di disservizio (per poter presentare tale domanda bisogna essere in possesso del verbale di accertamento della 104 in stato di gravità - art.3, comma3);
- N. 4 sono stati inseriti al servizio SAD (assistenza domiciliare anziani), dove però gli utenti devono corrispondere una quota di compartecipazione economica di € 5 all’ora;
- N. 1 utente è stato inserito in una struttura sanitaria assistenziale a causa dell’aggravarsi della malattia;
- N. 2 utenti è stata nel frattempo riaperta l’A.D.I., poiché l’equipe, dopo essere stata a domicilio, si è resa conto dell’errore commesso nella chiusura .
Per i restanti 14 utenti non è stato possibile attivare, almeno per il momento, nessun servizio domiciliare perché mancante dei requisiti fondamentali. Ma gli stessi stanno provvedendo a inoltrare la domanda dell’handicap per poter successivamente essere ammessi al servizio ADD.
Al fine di assicurare tale servizio, a tutt’oggi risulta necessaria una ulteriore spesa di circa € 80.000,00 fino al 31 dicembre prossimo che sarà necessario recuperare da altri capitoli di bilancio.
Noi siamo accanto nei fatti a tutte quelle famiglie che sono state penalizzate da un comportamento amministrativo grottesco e stucchevole. Sarà la magistratura ad accertare anche eventuali violazioni di legge per interruzione di pubblico servizio.
Vogliamo ora che una commissione (neutrale) accerti realmente i motivi che hanno comportato l’esclusione di pazienti dal servizio A.D.I.; che sia finalmente accertata la veridicità di verifiche che si stanno effettuando. La commissione che sta monitorando i pazienti per il ripristino del servizio A.D.I., secondo la normativa vigente, deve operare con almeno 3 medici. Ci sono segnalazioni ben fondate di verifiche fatte in situazioni anomale.
Lanciano, 19 aprile 2013
Alessandro Di Matteo
Capogruppo al Consiglio Comunale
“Lanciano in Comune”

