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Sul teatro fedele fenaroli, lettera aperta di un operatore dello spettacolo

Riceviamo e pubblichiamo

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"Inizio a chiedermi se il voto dei cittadini vale ancora a qualcosa, mi chiedo come mai l'opposizione eletta da una grande fetta di lancianesi non ha ancora voglia di lottare e come mai sull'argomento che sto per trattare tace. Mi riferisco alla situazione del teatro Fedele Fenaroli che è sempre la stessa, i soliti nomi a gestire le stagioni e i soliti risultati, pochissimi spettatori e al massimo qualche ingresso gratuito giusto per non fare magre figure. Il risparmio tanto "annunciato" dall'attuale maggioranza che fine ha fatto? A cosa serve sostenere delle rassegne quando non danno nessun riscontro in termini di pubblico?

 

Questa mancanza vi è stata sia durante l'amministrazione Paolini che in questa, ora mi chiedo, perchè non vengono rese pubbliche le spese del teatro Fenaroli per le rassegne gestite dalle associazioni, perchè non chiedete ai lancianesi se questi soldi sono spesi bene e se ancora ha senso mantenere una rassegna priva di significato e di riscontro da parte del pubblico. Tempo fa scrissi una lettera su FB a tutti i dirigenti politici locali e provinciali senza ottenere risposta, la scrissi su FB perchè è l'unico modo per arrivare a loro direttamente vista la loro presenza su questo "sito" pari a quella di un tredicenne in cerca del primo amore, e naturalmente nulla, tutti a fare "orecchie da mercante", le risposte le ottieni solo se sulle loro bacheche lasci frasi di ammirazione e poesiole amorevoli, con quella lettera denunciai l'inutilità della rassegna del teatro del sacro che aveva raggiunto il numero massimo di spettatori quando sul palco erano a recitare in cinque e nel pubblico solo gli organizzatori "tre", oggi sembra che questa rassegna sia stata soppressa forse anche grazie alla mia segnalazione.

 

Ora mi chiedo come mai si continua a sostenere una gestione di rassegne altrettanto inutili che giunte all’ennesima edizione continuano a registrare risultati scarsissimi (vedere per credere), mi chiedo come mai nei vari tagli fatti alle rassegne da questa amministrazione manca in cartellone l'unica che riscuote successo non solo a livello locale ma nazionale, mi riferisco a quella del cabaret che per la nostra città di Lanciano ha un’importanza di carattere nazionale, considerando che il "festival nazionale Adriaticacabaret" giunto alla tredicesima edizione è uno dei festival più importanti che ha visto nomi di comici nazionali emergere e crescere proprio nel nostro teatro, portando in alto il nome della nostra città molto di più della amata Virtus Lanciano, registrando sempre ottimi risultati in termini di affluenza di pubblico, come mai sopprimere quella che per la città è diventata nel corso di questi lunghi tredici anni un appuntamento tradizionale e di sviluppo turistico e culturale. Vorrei sapere da voi signori dell'opposizione come mai non chiedete spiegazioni riguardo a questo passaggio riportato sul sito ufficiale del Fenaroli "il Teatro Studio di Lanciano, supportato dalle istituzioni, è riuscito a creare un appuntamento atteso con grande curiosità dal pubblico dell’intero Abruzzo meridionale.

 

Il link http://www.teatrofenaroli.it/index.php?option=com_content&view=article&id=736%3Apresentazione-stagione-teatrale-20102011&catid=39%3Acomunicati-stampa&Itemid=81 " su quale base un’amministrazione pubblica supporta un’associazione rispetto ad un’altra?

con quale criterio di giudizio si decide di affidare una rassegna ad una associazione rispetto ad un’altra?

Quale bando pubblico è stato fatto dal comune per la gestione di una o più rassegne della città? 

come mai le tante compagnie teatrali locali, sia quelle amatoriali che quelle professionali non godono degli stessi privilegi e non sono presenti in rassegna, come mai non godono dello stesso supporto ma sono costretti a pagarsi service e affitto del teatro? Come mai i professionisti di settore della città che lavorano nel territorio nazionale non vengono interpellati?

Le domande possono essere tante, ma come sempre non ci sarà risposta. Lascio a voi signori dell’opposizione indagare su questa situazione. Sicuramente in privato mi verrà detto “tieni la bocca chiusa” oppure “chi te lo fa fare” così come già è capitato, ma io sono un uomo libero e lavorare è un mio diritto e quindi non ho paura a dire la mia su questo sistema, spero che i tanti colleghi che operano nel mio settore pagando le tasse inizino a farsi sentire e trovino il coraggio di denunciare la condizione penosa che affligge la cultura in questa che una volta era una città.

 

 

 


 

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