TREGLIO – Opposizione per ragioni di salute oltre che ambientali, questi alcuni dei motivi per i quali il Comune di Treglio, in vista della Conferenza dei Servizi del prossimo lunedì 30 gennaio sulle Autorizzazioni Ambientali per la prosecuzione dell’attività del Sansificio Vecere per altri 15 anni, è pronto a ribadire la totale contrarietà, così come espresso in molte occasioni.
Sarà un tavolo formato da più parti, seduta che arriverebbe dopo la prima Conferenza dei Servizi tenutasi lo scorso 21 luglio e dove il Comune aveva dato già un parere negativo riscontrando problemi delle emissioni in aria, criticità dal punto di vista igienico – sanitario, di rispetto ambientale e per la salute pubblica.
“Nella prima riunione – le parole del sindaco di Treglio, Massimiliano Berghella – è stato dichiarato inammissibile il parere negativo del Comune per vizi di forma amministrativa che, con 6 mesi di lavoro, fatto assieme all'ingegner Tommaso Giambuzzi, abbiamo corretto. Quindi ci ripresentiamo al tavolo ribadendo il nostro no all'autorizzazione. Anche perché la società ha presentato un piano industriale identico a quello del 2011, quando scattò l'inchiesta della Procura di Lanciano con il sequestro dell'impianto produttivo e furono rilevate irregolarità e incongruenze nella struttura, che, così com'è ora, è limitata e non è capace, a livello di emissioni, di rispettare i limiti imposti dalla legge, ad esempio per quanto concerne il monossido di carbonio ed altre sostanze inquinanti volatili”.
In più, vista la posizione del Sansificio Vecere a ridosso del sito di interesse comunitario, “Fosso delle Farfalle”, il Comune ha chiesto inoltre che il procedimento venga sottoposto alla Valutazione di Incidenza Ambientale, tenendo conto quindi della compatibilità tra il progetto e il sito di interesse.
“Alla Conferenza – evidenzia Berghella – speriamo siano presenti tutti gli enti interessati, perché ne va di mezzo la collettività: l'impianto è situato in un'area in cui vivono decine di migliaia di cittadini. Di fatto nella prima seduta erano presenti solo il Comune e la proprietà, e la Asl aveva inviato il proprio parere”.