LANCIANO – Con una lettera aperta il sindaco Mario Pupillo risponde a quanti hanno criticato in questi ultimi giorni la sua posizione in merito al Referendum del prossimo 4 dicembre. Una scelta che le associazioni hanno giudicato in contrasto con le battaglie condotte anche in difesa dell’ambiente, in favore di una riforma che accentra decisioni e poteri al governo e toglie autonomia alle realtà locali.
Dopo i commenti di questi ultimi giorni, il sindaco Pupillo si rivolge alle associazioni, ai movimenti e anche a Silvia Ferrante con una lettera aperta diffusa “Cari amici delle associazioni e movimenti, cara Silvia, non c’è nessun nesso tra la convinzione nel sostenere una riforma delle Istituzioni attesa da troppi anni e le battaglie che tutti insieme abbiamo fatto, e vinto in alcuni casi, per il nostro territorio. Non passi mai l’idea che ci sia qualcuno a poter dare patenti e legittimità per esprimere un’opinione o convincimento, altrimenti quella sarebbe la negazione degli ideali e delle tante manifestazioni di pensiero che abbiamo difeso di recente e non solo”.
Non una contraddizione “perché proprio il caso “Ombrina” testimonia come quella battaglia è stata vinta grazie alla straordinaria mobilitazione collettiva e all’unità di intenti con la politica locale e regionale che ha creato un sentimento comune e quindi una forza per convincere poi il Governo a bloccare quella e altre installazioni con una norma nazionale. Inefficaci infatti si sono dimostrati gli atti e le norme prodotte dal legislatore locale. La cosiddetta “concorrenza” sulla materia energia non avrebbe salvato il nostro territorio, solo la politica intesa come battaglia dal basso di tutti insieme ha vinto quella partita. Ciò significa che le Regioni possono influenzare le scelte di qualunque Governo e continueranno a farlo e che, anzi, proprio la recente delusione per la sfumata battaglia referendaria contro le trivelle può portarci ad apprezzare il rafforzamento dell’Istituto referendario come viene fuori dalla nuova riforma costituzionale. Più forza al Referendum, con un abbattimento del quorum previsto, significa maggiore possibilità data ai cittadini ed ai territori di stoppare e abrogare qualsiasi provvedimento normativo”.
“Nessuno tradisce nessuno e massimo rispetto per le posizioni del SI e del NO: - conclude la lettera - tra l’altro sarebbe stato più semplice anche per me schierarmi in un modo più “popolare” se lo avessi fatto per secondi fini, invece credo che sia questa una occasione per non rimandare alle calende greche proposte di riforma istituzionale di cui si parla da decenni”.