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Centrale di Villa Pasquini: 5 semplici domande ai proprietari

Riflessioni dell’IDV sul convegno “Biomasse: prima che sia troppo tardi”, svoltosi lo scorso 11 marzo.

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Lanciano - Fortemente voluto dall'IDV, il Convegno ha trattato un tema attuale e scottante, ma anche molto dibattuto e controverso. L'intento era quello di fare maggiore chiarezza possibile, ricercando informazioni ed acquisendo conoscenze scientifiche sull'argomento attraverso il contribuito di illustri relatori. Dal dibattito è emerso che il biometano, cioè il metano rinnovabile da biogas, è una risorsa energetica pulita. Il che è apparso chiaro e rassicurante; ciò che, invece, pare strano è che di BIOMETANO non si parla quando ci si riferisce all’impianto di Villa Pasquini. Perchè mai di biometano non si parla se a tutt'oggi esso rappresenta l'energia meno inquinante? In aggiunta il “biometano fatto bene” ovvero quello prodotto in filiera corta, a km zero, permetta anche di produrre nuova ricchezza sfruttando “materie prime” autoctone; quindi, oltre ad essere l'energia più pulita disponibile, il biometano rappresenta una grande opportunità di crescita per l’agricoltura locale. Perchè mai allora non se ne parla se è il prodotto di una delle poche filiere bioenergetiche in grado di utilizzare non solo biomasse agricole, ma anche sottoprodotti agricoli e rifiuti biodegradabili urbani? Tuttavia, affermando la volontà di restare aperti al confronto, l'IdV aspetta che i proprietari convincano tutti, con argomenti altrettanto comprovati e scientifici, della bontà dell'impianto in costruzione ed a dimostrazione di questa apertura e con l'intento di apportare un contributo costruttivo, pone loro queste cinque precise domande: 1) La messa in funzione di questo impianto migliorerà le condizioni di vita e la qualità dell’aria? 2) Ed in aggiunta contribuirà anche a risolvere i problemi occupazionali della contrada in cui sta sorgendo? 3) E’ previsto il recupero dell’energia termica prodotta attraverso il teleriscaldamento? 4) Le biomasse che verranno utilizzate proverranno dal nostro territorio quindi da filiera corta? 5) Nel rispetto di quanto chiaramente spiegatoci dagli esperti del settore, chiediamo perché, attraverso un processo di depurazione , non è stata prevista la trasformazione del biogas in biometano, prodotto maggiormente compatibile con l’ambiente? A domande precise si auspicano risposte altrettanto precise, capaci di aiutare a capire davvero quale impatto la centrale di Villa Pasquini avrà sul nostro territorio e sulla vita di noi tutti.
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