La Regione Abruzzo va verso la ridefinizione della rete nefro-dialitica nei 21 centri di dialisi nelle quattro province. A porre le prime basi è un decreto commissariale che prevede l’aumento dei posti letto tecnici per l'emodialisi, nel dettaglio verrebbero incrementati 94 posti nella Asl dell'Aquila, 108 in quella di Chieti, 95 a Pescara e 82 a Teramo.
Il provvedimento mira a porre fine alla disomogeneità territoriali "Gli attuali centri di offerta - spiega l'assessore regionale alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci - consentono già oggi di soddisfare la domanda complessiva, ma si registrano alcune difficoltà per i pazienti a raggiungere le strutture. A questo si aggiungono disagi, soprattutto nella stagione estiva, in alcuni centri dialisi 'di confine', dove si evidenzia anche un certo grado di mobilità passiva. Di qui la scelta di ridefinire l'organizzazione della rete, così da ridurre al minimo i disagi per gli utenti".
Per i pazienti in dialisi, la soluzione ottimale sarebbe quella di ridurre al minimo gli spostamenti per effettuare una “terapia” che è di fatto un salvavita, difficoltà che si riscontra in diversi casi. Molti, anche nella nostra provincia, vivono il disagio per una carenza di posti all’interno delle strutture ospedaliere più vicine, non attrezzate in maniera efficiente ed in cui manca il personale medico ed infermieristico specializzato.
Significativi i numeri, nel 2015 in Abruzzo i pazienti in trattamento dialitico erano 1070, pari a 819 per milione di abitanti, numero superiore alla media nazionale che è di 760. Il Centro regionale di trapianti di rene dell'Aquila tra il 2001 e il 2015, su 473 trapianti, ha eseguito 251 interventi su pazienti abruzzesi, a fine 2015, erano in lista d'attesa 262 pazienti, 167 solo abruzzesi.