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La Fiom torna ad esprimersi su straordinari Sevel

In risposta ai trend di mercato “La dirigenza Sevel utilizzi la leva delle assunzioni per un numero consistente di operai”

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ATESSA - Dopo la comunicazione della Direzione Sevel in merito al calendario dei sabati di straordinario da effettuarsi nel mese di aprile, la Fiom Cgil Chieti torna, come accaduto negli ultimi mesi, ad esprimersi in merito ai carichi di lavoro e alla necessità di trovare una soluzione che non preveda per i lavoratori l’eccesivo ricorso agli straordinari.

A fronte della crescente richiesta di mercato, trend positivo consolidato, il Sindacato spinge verso la copertura dei ritmi produttivi destinando a mansioni diverse le recenti assunzioni “Detti volumi non sono raggiungili con gli occupati attuali nonostante i continui aumenti di produttività attuati con le famose “ottimizzazioni” dei tempi di lavoro – quanto comunicato dal sindacato in una nota – gli inserimenti di fine 2015, di oltre 270 nuovi assunti con il Jobs Act, non portano di per se ad un aumento dell’impostato giornaliero perché sostituiscono per parte le uscite a vario titolo, pensionamenti, dimissioni e licenziamenti. A questo va aggiunto che una parte delle assunzioni è stata destinata a mansioni di supporto alla produzione”.

 Dopo il ricorso nel 2015 a tutte le 120 ore di straordinario previste dal CCSL Contratto Collettivo di Lavoro Specifico, quantificate in 15 giornate di lavoro in più per ogni lavoratore, la Fiom sostiene come si tratti di un ulteriore aggravio delle condizioni psicofisiche di chi opera sulle linee “Il rischio di esposizioni a gravi patologie è alto, a questo va aggiunta la questione economica, penalizzante è lo straordinario per via dell’aumento della tassazione sul salario”

“È indispensabile che la dirigenza Sevel – continua la Fiom Cgil – utilizzi la leva delle assunzioni per un numero consistente di operai che sarebbe anche una risposta concreta alle esigenze occupazionali del territorio. Non si fa fabbrica se non si opera per l’incremento dei livelli occupazionali”.

            

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