LANCIANO. Arriva un esposto al tribunale amministrativo sulla Ztl in vigore da poco più di due mesi nei quartieri storici di Lancianovecchia, Borgo, Sacca e Civitanova. Il ricorso è a firma dell'avvocato Mario Di Iullio del foro di Lanciano e di 114 cittadini tra proprietari, residenti e commercianti.
"Con nostra grande soddisfazione - scrivono i firmatari in una nota - abbiamo messo una pietra angolare alla vicenda. Ora l'amministrazione comunale sarà costretta a mantenere le promesse e a revocare definitivamente la ZTL. Se non lo farà , sarà la Magistratura amministrativa a provvedere". Il ricorso è arrivato all'ultimo giorno utile, il sessantesimo, per presentare obiezioni da parte di enti e cittadini prima che il provvedimento divenisse definitivo a tutti gli effetti.
"Non siamo contro la ZTL a priori, ma contro questa - continua il documento - i cui riflessi sociali ed economici derivanti dalla sua adozione sono stati devastanti, se si considera che già nella presente fase di esercizio provvisorio si è verificato un pressocchè totale svuotamento del centro storico, anche negli orari di libera circolazione, con evidenti ripercussioni sulle iniziative imprenditoriali finora fiorenti in quei luoghi".
Nel ricorso, lungo una sessantina di pagine, si evidenziano diversi difetti formali del provvedimento. La prima cosa che contestano i 114 cittadini è la mancanza di dialogo con le istituzioni prima dell'adozione della Ztl. Le lettere inviate dall'amministrazione, raccontano i residenti "sono arrivate ormai a cose fatte nonostante le numerose richieste da parte dei cittadini di discutere il provvedimento con chi doveva recepirlo". I commercianti inoltre non avrebbero nemmeno ricevuto la lettera dell'avvio del provvedimento e inoltre risultano di fatto esclusi dai permessi di circolazione e sosta nella Ztl riservati solo ai residenti e loro famigliari, ai titolari di uffici e ai professionisti.
Altro difetto evidenziato nel ricorso è l'applicazione della Ztl in mancanza del Put, piano urbano del traffico, e di un piano parcheggi. E si sottolinea anche un problema di incompatibilità : "Il provvedimento è stato adottato dal consiglio comunale, non dal Sindaco, come avrebbe dovuto - scrivono i 114 firmatari - inoltre l'amministrazione ha parlato di un provvedimento, come segnale di civiltà , accampando la scusa della necessità di dover far fronte all'inquinamento atmosferico, senza apposita documentazione, dimenticando forse, che il dato relativo non può essere ricavato senza la zonizzazione del territorio (cabina di rilevamento permanente e posizionata in 5 punti strategici per rilevare l'inquinamento) che nel comue di Lanciano non viene fatta". Adesso la parola passa al giudice, "un arbitro finalmente imparziale - secondo i residenti - che dovrà decidere sulla sospensione del provvedimento".