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Convegno "no gender": scatta la polemica in città

Per l'Arcigay di Chieti si tratta di "una triste pagina discriminatoria e diffamatoria".

Redazione
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LANCIANO - “No gender, sì famiglia maschio e femmina” è il convegno organizzato dalla Arcidiocesi Lanciano-Ortona che si terrà il prossimo venerdì 8 gennaio presso l’officina storica della Sangritana per parlare, come si intuisce dal titolo, dei cambiamenti sul concetto di famiglia.

Ma appena affissi i primi manifesti in città, è subito scattata la polemica. “L’Arcigay Chieti intende richiamare l'attenzione della pubblica opinione sull'intento discriminatorio degli organizzatori che dietro una fantomatica, e peraltro inesistente, teoria del gender, che secondo loro verrà presto introdotta nelle scuole, intendono opporsi a qualsiasi tipo di riconoscimento dei diritti civili di coppie omosessuali. - si legge in una nota dell’Arcigay - Attraverso un uso strumentale dell'educazione scolastica dei minori, questo gruppo, riconducibile a settori integralisti cattolici, agita spettri di indottrinamento dei bambini, confondendo il rispetto dovuto alle persone e alla loro diversità, con una non meglio precisata minaccia nei confronti della diversità sessuale e della famiglia tradizionale, che nessuno ha intenzione di distruggere o ridimensionare, anzi, da più parti si richiede un allargamento e un consolidamento di tutti i tipi di famiglie”. 

“Spiace constatare - si legge ancora nella nota - come a Lanciano si consumerà, sotto l'egida dell'Arcivescovo, una brutta e triste pagina discriminatoria e diffamatoria, nell'ambito di un convegno, dove peraltro non viene previsto contraddittorio, come invece viene richiesto sempre quando si cerca di parlare di diritti civili con la presenza di prelati o cosiddette opinioni divergenti. Cogliamo l’occasione - proseguono - per ricordare ai lettori che purtroppo l'Italia risulta ultima in tema di diritti civili; dunque la minaccia cosiddetta gender, ammesso che sia esistente, risulterebbe essere realmente misera se non riesce a far ottenere uno straccio di riconoscimento, purché sia, delle coppie omosessuali”.

“Spiace inoltre constatare - concludono - che proprio in una città Medaglia d'Oro al Valor Militare, che non ha esitato a ribellarsi perfino ai nazisti, avrà luogo questo imbarazzante convegno, che vede fin dal manifesto che lo pubblicizza, una “tipica” e “ariana” famiglia italiana con genitori e figli rigorosamente biondi”.

L’Arcigay, infine, esprime rammarico perché “una azienda storica lancianese offrirà ospitalità a suddetto spiacevole evento nella bella città frentana”.

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