LANCIANO - E’ stata una mattinata intensa e ricca di emozioni quella del Liceo Classico Vittorio Emanuele II di Lanciano che oggi, giovedì 12 novembre, ha ufficialmente festeggiato i 150 anni dalla sua fondazione.
E sono stati tanti, tantissimi gli ex studenti ed ex insegnanti che hanno voluto essere presenti, nel piazzale della scuola, per festeggiare insieme questi 150 anni che hanno il sapore di un grande compleanno in famiglia. Quella famiglia del Liceo Classico che dai primi 33 alunni del 1865, ai più di 400 di oggi, ha consentito alla scuola di spegnere le 150 candeline.
Una cerimonia toccante iniziata con il discorso del dirigente scolastico Patrizia Costantini che ha voluto ringraziare quanti negli anni hanno varcato la soglia del Liceo Classico di Lanciano. A lei sono seguiti don Guido Scotti, in rappresentanza dell’arcidiocesi di Lanciano - Ortona, con i suoi ricordi del “suo” Liceo Classico, dell’ispettore del provveditorato agli studi di Chieti ed il sindaco Mario Pupillo, orgoglioso nella sua fascia tricolore “in rappresentanza di una città che ha dato i natali ad una grande scuola”.
Interessante e coinvolgente l’intervento del presidente onorario dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini. “Riappropriamoci della potente comprensione del linguaggio - ha affermato Sabatini ricordando quanto il Liceo Classico sia ancora oggi moderno ed attuale - e dimostriamo di essere davvero homo sapiens e di saper utilizzare il nostro sapere per guardare al futuro”.
E’ poi arrivato il momento di scoprire, letteralmente, la fontana-scultura in pietra della Majella ad opera del maestro Giuseppe Colangelo dal titolo “Seme con virgulto e germoglio” e di assieparsi di fronte le due aule intitolate al preside Romualdo Cefalo, scomparso pochi mesi fa, ed agli amatissimi Benito ed Antonio Lanci.
E’ stato questo, forse, il momento più emozionante e toccante di queste celebrazioni, a dimostrazione di come i grandi personaggi che hanno fatto la storia del Liceo Classico siano sempre indimenticati ed indimenticabili. Proprio come i tanti ragazzi che con le loro risate, gioie, momenti di tristezza, amicizie, successi e piena adolescenza hanno reso vivi i corridoi del grande Liceo Classico Vittorio Emanuele II di Lanciano.
