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Furti di auto e ricettazione: arrestata banda di pugliesi e rumeni

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LANCIANO - Con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al furto di autovetture e in abitazioni, riciclaggio e rapina, sono state applicate otto misure cautelari, quattro in carcere e quattro agli arresti domiciliari, nel territorio di Lanciano.

Le indagini, portate avanti dalla Procura di Lanciano in collaborazione con il comando del Carabinieri di Lanciano ed iniziate lo scorso gennaio, hanno portato alla luce una vera e propria organizzazione criminale dedita ai furti di auto.

Due italiani di origine pugliese, Angelo e Paolo Pelullo, padre e figlio, proprietari di un deposito per mezzi da demolizione nel foggiano, commissionavano ad alcuni rumeni regolarmente residenti nel nostro territorio il furto di determinate auto, fornendo anche indicazioni dettagliate come cilindrata e colore.

Tra gli arrestati di origine romena, Vasile Sebastian Grigore, detto “Sangue”, dalla elevata pericolosità, per cui procede anche la procura presso il tribunale dei minori perché alcuni dei furti messi a segno, più di 17, sono stati compiuti quando era ancora minorenne.
Arrestati ai domiciliari anche Andrei Petru Vitega e Marius Adrian Martin, per Eduard Grigore si sono aperte invece le porte del carcere. Ai domiciliari anche la madre di Vasile Sebastian, Marian Grigore, accusata di ricettazione.

La banda riusciva a portare via anche più di un’auto in una sola notte. Una volta individuato il mezzo, con una centralina riuscivano ad aprire la vettura. L’auto veniva poi parcheggiata nelle vicinanze per qualche ora per assicurarsi che non ci fosse alcun allarme o antifurto attivato per poi consegnare il bottino ai Pelullo che smembravano le auto e ripunzonavano i motori per rimetterli sul mercato.
I furti, messi a segno tra Lanciano, L’Aquila, Casoli, Ortona e Chieti, sono più di 30. L’alta concentrazione in Abruzzo è dovuta dalla “appetibilità” che il nostro territorio ha per questo genere di furti. Qui, infatti, sarebbe molto più facile trovare auto, anche in grossa cilindrata, sprovviste di antifurto e parcheggiare fuori dai garage.
Le vetture rubate erano destinate all’estero o smistate a pezzi. Una macchina era addirittura diretta verso la Grecia. Nell’indagine è finito anche un rivenditore di Budrio (Bologna), Fernando Bibò che, a conoscenza dei giri illeciti, ricomprava i pezzi delle auto per poi rimetterli sul mercato.
Tra i componenti della banda anche i responsabili della tentata rapina ai danni del tabaccaio in via Frentani con un taser, la pistola elettrica che blocca o limita i movimenti del corpo.

Tra le accuse, anche il furto al Circolo Tennis di tv, computer e abbigliamento ed un caso di estorsione. Dopo aver rubato un’auto, i malviventi hanno costretto il proprietario a dare la somma di 1600 euro per riaverla indietro.

Le indagini sono ancora in corso e per questo, dalla Procura, sono state fornite generalità e foto segnaletiche con la finalità di riuscire a raccogliere nuovi dettagli e possibili collegamenti con altri soggetti.

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