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Mondadori querela, Report risponde

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Non accenna a smorzarsi il clamore suscitato dalla puntata di Report andata in onda lo scorso 30 ottobre. Questa volta il programma di Rai Tre ha indagato su una società di giochi online riconducibile a Silvio Berlusconi. L'inchiesta di Milena Gabanelli prende inizio dal decreto legge a favore dei terremotati d'Abruzzo che devolve i ricavati provenienti dai giochi online come il poker, la roulette, il texas hold’em e tanti altri alla ricostruzione. Purtroppo di questi fondi ben pochi arrivano ai legittimi destinatari, con il risultato che l'e-gaming è diventato uno dei più fiorenti business dell'online, mentre la ricostruzione delle zone terremotate langue. In particolare, l'indagine di Report si concentra su una società chiamata Glaming, posseduta al 70% da Mondadori (azienda di famiglia del Premier), al 30% dal gruppo Bassetti e da una fiduciaria non meglio identificata in quanto i nomi dei titolari risultano top-secret. Le accuse mosse dalla trasmissione contro la Glaming sono pesanti. Violazione della legge antimafia in quanto i nomi dei titolari della concessione devono essere noti. Violazione delle norme sulla trasparenza ed onorabilità i titolari in quanto Silvio Berlusconi (proprietario al 53% di Mondadori) ha in corso un processo per frode al fisco. Inoltre pesa l'accusa di cash pooling, ovvero la possibilità di compensare i debiti e crediti tra società diverse purchè appartenenti allo stesso gruppo, e date le difficoltà economiche di Mondadori, gli introiti di Glaming potrebbero salvare l'azienda della famiglia Berlusconi. La replica di Marina Berlusconi, presidente di Mondadori, è arrivata immediatamente accompagnata da una querela alla trasmissione di Rai Tre. “ Report ha leso illecitamente gli interessi degli azionisti Mondadori – dichiara la figlia del Premier – e Mondadori non sta vivendo una situazione critica di indebitamento, basta leggere i bilanci del gruppo per vedere i miglioramenti avvenuti negli ultimi anni. Inoltre le accuse di cash pooling sono inattendibili e costruite ad arte.” Milena Gabanelli rilancia e posta una video risposta sul Corriere.it. Aldilà della questione morale di un capo del governo biscazziere, la conduttrice di Report sottolinea l'inopportunità del Premier, che in momento storico delicato come quello che stiamo passando in Italia, incoraggia il gioco d'azzardo e ne trae vantaggio inserendosi nel business dell'online in prima persona. La replica della Gabanelli sottolinea le tempistiche sospette dell'operazione. Infatti la licenza per operare nei giochi online alla Glaming è stata rilasciata a giugno 2011 e solo a luglio sono entrate in vigore le norme relative alla legge di stabilità – firmata da Tremonti e Berlusconi – in riferimento alla trasparenza delle operazioni e alla provata onorabilità dei concessionari. Nel frattempo sono arrivati i cash games che hanno di fatto sostituito numerosi tornei di texas holdem Se queste norme fossero state applicate anche nel caso della Glaming, la concessione per operare online nei giochi d'azzardo non sarebbe mai arrivata: con una fiduciaria di mezzo non meglio specificata e il socio di maggioranza Silvio Berlusconi indagato per frode fiscale.
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