Si chiude l’ultimo troncone del processo legato all’operazione Anxanum, con tre anni di reclusione e 14mila euro di multa per Gino Di Meo, patteggiati sei anni dopo il ricorso in cassazione. Anxanum è il nome di un’operazione antidroga che ebbe inizio nel gennaio del 2005 e portò all’arresto di ben 31 persone.
Tra Italia e Spagna transitavano grossi quantitativi di cocaina. La droga, attraverso rotte ben collaudate che solcavano anche l’Africa, arrivava nella penisola Iberica da dove, poi, ripartiva per l’Italia da Alicante, sulla costa mediterranea e grazie “contenitori” umani arrivava alle destinazioni previste; tra queste anche Lanciano. I corrieri, infatti, ingerivano ovuli di cocaina e viaggiavano indisturbati fino a quando le forze dell’ordine non fecero luce sul quel traffico che toccava, oltre la città frentana, anche Roma, Milano, Varese, Torino, Piacenza, Napoli e Foggia.
In questa maniera si muovevano grosse quantità di cocaina, pare addirittura un chilo a viaggio. Dei 31 arresti cautelari, sette erano di competenza del tribunale di Lanciano che, al termine dell’indagine, divennero imputati nel processo che ieri ha condannato quattro di loro. Sette anni e sei mesi di carcere oltre al pagamento di una multa da 60 mila euro fu la condanna per Antonio Cardillo; sei anni di reclusione e multa da 30 mila euro per Antonello Crognale mentre Matteo Di Carlo fu condannato dal tribunale collegiale a 5 anni di carcere e 20 mila euro di multa.
L’ultimo dei condannati è Tommaso Cardillo che ha “rimediato” una condanna a 2,4 anni di carcere e un’ammenda di 6 mila euro. Assolti Giuseppe Pancella e gli spagnoli Daniel Josè Indriago e William Garcia.