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Sequestrati 12 impianti di depurazione Sasi per violazioni ambientali

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LANCIANO - Sono stati sequestrati questa mattina, ad opera del nucleo operativo dei Polizia giudiziaria, del Nucleo Operativo Ecologico  dei Carabinieri di Pescara, della Capitaneria di Porto di Ortona e del Comando provinciale del Corpo Forestale di Chieti, dodici impianti di depurazione delle acque reflue gestiti dalla SASI.

Si tratta dell’impianto di Santa Liberata, di Villa Martelli, di Treglio in località Paglieroni, di Cerratina, degli impianti di Rocca San Giovanni di Vallevò e Cavalluccio, di Atessa in località Valloncello, Ianico e Osento, a Santa Maria Imbaro, l’impianto di Bomba in località Zappetti e di Quadri in località Sangro.

Il decreto di sequestro è stato emesso da Massimo Canosa, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lanciano, su richiesta della Procura, dopo le indagini che hanno documentato la grave situazione in cui versano gli impianti di depurazione in questione.

Il Gip ha accolto la richiesta di sequestro “in quanto le violazioni ambientali riscontrate dagli organi di controllo e dai consulenti tecnici del pubblico ministero sono persistenti, tuttora in atto e derivanti da una programmatica, pervicace e dolosa gestione degli impianti del tutto noncurante degli esiti negativi dei controlli succedutisi nel corso degli anni (principalmente ad opera dell’ARTA); appare quindi necessario impedire che i reati siano portati ad effetto attraverso un vincolo cautelare che, se da un punto di visto oggettivo impedisce la prosecuzione del reato, in una prospettiva di medio termine imporrà agli organi deliberativi della società di porre in essere adeguati investimenti, il loro ammodernamento e l’adozione di tutti gli strumenti atti a garantirne una migliore funzionalità a tutela dell’ambiente e, in definitiva, dell’uomo”.

Nello specifico, si contestano reati in materia di scarichi, in materia di rifiuti, oltre ad un reato di danneggiamento delle acque. Relativamente alla gestione dei rifiuti prodotti dagli impianti, il quadro che emerge dai riscontri effettuati è gravissimo ma soprattutto evidenzia, ancora una volta, la pessima gestione della SASI degli impianti di depurazione”.

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