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"Buon compleanno democrazia": il settantesimo della Liberazione nei luoghi della Brigata Majella

Taranta Peligna, Torricella Peligna e Gessopalena celebrano i caduti della Brigata Majella

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GESSOPALENA - Ancora più importante questo 25 aprile, il settantesimo da quando l'Italia si è liberata dal Nazifascismo.

E per l'occasione la Fondazione Brigata Majella, rappresentata dal suo presidente Nicola Mattoscio, si è ancora una volta cimentata nella celebrazione dei luoghi in cui è nata la Brigata Majella. Taranta Peligna, Torricella Peligna e Gessopalena: sono state loro le protagoniste della manifestazione svoltasi questa mattina alla presenza di sindaci, istituzioni ed ex partigiani, memorie viventi di quella storia mai dimenticata.

La Brigata Majella, inizialmente banda dei Patrioti della Majella, fu fondata da Ettore e Domenico Troilo che, raccogliendo partigiani provenienti da diverse parti dell'Abruzzo, ne divennero rispettivamente Comandante e Vice. Essa fu l'unica, nella storia della Resistenza italiana, ad essere decorata di Medaglia d'Oro al Valore Militare alla bandiera. I suoi 1.500 componenti sono ricordati anche perché, dopo aver liberato la nostra regione, continuarono a lottare risalendo la penisola sino alla liberazione delle Marche, dell'Emilia-Romagna e del Veneto.

Quest'anno, in occasione del settantesimo anniversario, il sindaco di Taranta Peligna Marcello Di Martino ha aperto la commemorazione nel sacrario, luogo depositario di foto e targhe dei partigiani abruzzesi caduti, con i saluti del presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, seguiti dalle parole di Giovanni Legnini, Vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura.

Da Taranta a Torricella Peligna. Da Torricella Peligna a Sant'Agata, contrada di Gessopalena, luogo di una delle più violente stragi di civili effettuata dai nazisti in territorio abruzzese la cui memoria è stata affidata a Gianni Melilla, vice segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati. Egli, insieme al sindaco di Torricella Tiziano Teti, ha insistito sull'importanza  di " trasmettere alle nuove generazioni il sentimento di pietà"e di "celebrare per non dimenticare".  Questo anche tramite la lettura di testimonianze firmate da sopravvissuti all'eccidio.

Ed ecco l'ultima meta del corteo della "liberazione", il suggestivo borgo Medievale di Gessopalena, sede della Brigata Majella, patria del vicecomandante Domenico Troilo, ricordato, insieme agli altri giovani combattenti, dal sindaco Andrea Lannutti: "Furono proprio loro, i giovani partigiani della Majella, coloro che portarono dignità e libertà e dimostrarono che l'andar via dalla propria terra non era un bene per se stessi ma per chi li vide arrivare". Qui la deposizione di una corona al monumento alla Resistenza accompagnata dal celebre Silenzio fuori ordinanza.

Notevole il pensiero del segretario della Commissione cultura della Camera dei deputati Irene Manzi, rivolto alle donne partigiane, al loro coraggio e alla loro voglia di libertà.
 

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