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'Viviamo o no'', il primo album di Marco D'Angelo

Uscirà il prossimo 16 maggio il primo album del giovane e promettente autore lancianese

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VIVIAMO O NO, IL PRELUDIO DEL SUCCESSO Melodie suadenti che si alternano a rock possenti e blues trascinanti, suoni che lasciano una scia nell’animo, preludendo un coinvolgimento emotivo e il ricordo di una intensa esperienza da ripetere. La musica non si nasconde, ma è la protagonista assoluta di “Viviamo o no”, primo album di Marco D’Angelo, promettente autore lancianese e ottimo chitarrista che sale sul proscenio dopo anni di intensa e proficua attività musicale nelle piazze e nei locali di provincia dove si è esibito in veste di cantante e di chitarrista. L’album dell’artista abruzzese uscirà il 16 maggio prossimo, distribuito da Frontiers-Edel su etichetta indipendente Valery Records e marchio di produzione Frentaudio, mentre tutta la fase realizzativa e di produzione esecutiva è stata curata e coordinata da Gianni Daldello, personaggio simbolo della discografia italiana, già direttore della CGD che nella sua straordinaria carriera di discografico, ha scoperto e lanciato artisti del calibro di: I Camaleonti, Loredana Bertè, Fiorella Mannoia, Umberto Tozzi, Toquinho, Gigliola Cinquetti e altri ancora e innumerevoli sono stati i successi, per un totale di oltre 60milioni di dischi venduti. Ma torniamo all’album di Marco D’Angelo, ultima sua scoperta, composto da dieci canzoni inedite scritte e musicate dallo stesso autore e arrangiate da Umberto Iervolino, Franco Borasio e Olly Riva. Si tratta di uno spaccato che mette in luce la complessa personalità del giovane artista lancianese il cui estro musicale è intimamente legato ai tempi dell’amore come per esempio in Martina, Eri tu, Cos’è, Ti lascio andare, ma talvolta si trova a raccogliere gli impulsi di un impegno sociale come, appunto, in Viviamo o no (pezzo che apre l’album) o in Hai violato la mia privacy in cui l’Autore impone delle sonorità che restano vive nella memoria. In un pezzo blues come Ma che ne sanno loro di me, il tema introspettivo del testo è una sfida al mondo, una sorta scoperta consapevole che avviene sulle ali di un ritmo trascinante ed evoluto che i giovani non tarderanno a condividere. Ogni singolo pezzo dell’album induce a soffermarsi sull’intensità della melodia, quasi a trattenere il respiro fino all’ultima nota che si spegne nell’eco di un’opera compiuta e torna a risalire in superficie non appena inizia la canzone successiva. Per questa sua singolarità, l’album è musicalmente omogeneo, cosparso di effetti sonori forti e delicati, come deve essere la musica che tocca il cuore e la sfera emotiva.
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