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I campi del Circolo Tennis senza coperture. Valente: non abbiamo commesso errori

Redazione
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È stato reso pubblico qualche giorno fa il guazzabuglio tecnico-burocratico che ha lasciato i campi del Circolo Tennis di Lanciano senza coperture. Cosa è successo? Qualche mese fa è giunto in Comune un esposto, con il quale si chiedeva al settore urbanistica di controllare le diverse strutture sportive del territorio lancianese per sospetti abusi edilizi. Dai controlli è emerso che in seguito all’approvazione del Piano regolatore, le coperture pressostatiche che proteggono i campi nei mesi più freddi non solo non hanno una regolare autorizzazione ma ricadono in un’area destinata a verde pubblico. Da qui l’obbligo dello smantellamento delle coperture e l’evidente disagio della struttura sportiva che si è trovata e si troverà a non poter utilizzare due campi perché scoperti.
Le responsabilità in questi casi sono difficili da individuare. Il Circolo Tennis sottolinea la sua estraneità perché non informato dei cambiamenti dovuti al nuovo Piano regolatore. L’Amministrazione prende le distanze da decisioni prese in passato e in una nota congiunta di Pino Valente e dell’assessore Pasquale Sasso chiarisce la sua posizione: “Questa amministrazione comunale – precisa Pino Valente - non ha commesso errori in merito alla procedura aperta per presunto abuso edilizio dei palloni pressostatici insistenti nell'area del circolo Tennis”.
Sottolinea Sasso: “Piuttosto questa amministrazione comunale, a seguito di esposto presentato per tutte le strutture di Lanciano, si è attivata per le relative verifiche dalle quali è emersa la situazione di criticità del Circolo”.
”In merito ad eventuali errori – aggiunge Valente - essi vanno ricercati tra chi, a seguito di adozione del Prg nel 2008, non ha accertato e provveduto a regolarizzare detta situazione nel momento della redazione del nuovo Prg e tra chi non ha provveduto a presentare specifica osservazione per cercare di ricondurre al rispetto delle norme urbanistiche.
Questa amministrazione nel 2011, all'atto dell'approvazione del nuovo Prg, non è stata informata da nessuno rispetto a quanto poi venuto alla ribalta nella fase successiva all'approvazione del Prg”.
E allora sembra evidente che ci vorrà ancora del tempo per capire come risolvere la questione e anche se Valente e Sasso hanno precisato “la disponibilità totale del Comune a risolvere la problematica” sembra che l’unica strada percorribile sia una variante al Prg.

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