Partecipa a Lanciano News

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

"Bloccate il progetto De Titta", lo chiedono con forza le associazioni

FAI, Italia Nostra, Nuovo Senso Civico, Ilaria Rambaldi Onlus e Polis Frentana si schierano contro l'ampliamento dell'istituto scolastico

Condividi su:

LANCIANO - “Chiediamo che la somma stanziata venga utilizzata per mettere a norma la struttura già esistente del De Titta, buttare giù la scuola all’aperto e riqualificare lo spazio verde antistante”. E’ questa la proposta che, questa mattina, hanno avanzato FAI, Italia Nostra, Nuovo Senso Civico, Ilaria Rambaldi Onlus e Polis Frentana. Proposta lanciata per scongiurare l’ampliamento del De Titta annunciato dall’ormai ex presidente della provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio e dal sindaco Mario Pupillo, e che domani approderà in consiglio comunale.

“Ci sarà sensibilità domani tra i consiglieri comunali oppure approveranno tutto senza porsi domande?” si chiede il rappresentante di Italia Nostra, Pierluigi Vinciguerra.
“La soprintendenza ai beni archeologici - ha spiegato Domenico Maria Del Bello, per il FAI - ha dato il suo nulla osta, a patto che, attraverso gli scavi, non venga fuori qualche reperto storico”. I lavori, infatti, dato il luogo, rischierebbero di bloccarsi subito. “La legge prevede - ha detto ancora Del Bello - che in questi casi siano presenti un funzionario di zona e degli operatori e in caso di ritrovamenti, sarebbero necessarie anche le spese di documentazione. Tutto questo a carico dell’ente”. Per il FAI, oltre ai problemi di carattere economico, le emergenze sono sostanzialmente tre: il torrione, il vecchio convento di Santa Chiara e la salvaguardia del primo parco pubblico di Lanciano, risalente al 1480.

“Non è accettabile - ha proseguito Alessandro Lanci di Nuovo Senso Civico -  il discorso secondo cui i finanziamenti ci sono già e quindi bisogna approfittarne. Bisogna avere l’orgoglio e la forza di rifiutarli per questo scopo e pretendere di utilizzarli in maniera più virtuosa”.
“Con l’approvazione di questa ennesima colata di cemento - ha continuato Lanci - l’amministrazione comunale di Lanciano si renderebbe responsabile di un ulteriore deturpamento del centro storico, lasciando una ferita indelebile sulla bellezza della nostra città”.
“Non entriamo nel merito del progetto - ha voluto precisare l’architetto Vincenzo Giancristofaro - ma è la procedura che è sbagliata”. “Questa non vuole essere una battaglia politica o partitica - ha aggiunto il presidente della Pro Loco - e ci siamo uniti, tutti quanti, in modo trasversale, per impedire la costruzione di questo ecomostro”.

“Quella non è una zona edificabile - ha concluso l’avvocato Maria Grazia Piccinini - e lascia perplessi anche che, semmai si dovesse costruire questo nuovo edificio, il vecchio resterebbe ancora non a norma e i ragazzi continuerebbero a farci lezione”. “L’ampliamento - ha detto ancora la Piccinini - ricadrebbe direttamente sulle mura, su un terreno di riempimento, quanto sarebbe sicuro?”.

Molte le domande e le critiche mosse dalle associazioni verso il progetto. E tutti insieme, con forza, chiedono all’amministrazione comunale che non si vada avanti e che “con uno scatto d’orgoglio, si impedisca uno schiaffo simile al nostro patrimonio artistico, urbanistico e culturale”.

 

Condividi su:

Seguici su Facebook