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Frisa, omicidio Tortella: 20 anni al marito della donna uccisa con dieci coltellate

Riconosciute le attenuanti generiche, l'avvocato della difesa ricorrerà in appello

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FRISA. Ha atteso la sentenza senza dire una parola poi,accompagnato dalle guardie è tornato nella casa di riposo dove sconterà la pena di 20 anni di reclusione. Luigi Del bello, 81 anni di Guastameroli, è stato condannato dal giudice per le udienze preliminari, Francesco Marino per omicidio volontario aggravato. L’uomo secondo la sentenza del Tribunale di Lanciano, nella notte del 21 luglio 2010, avrebbe ucciso con dieci coltellate la moglie Emilia Tortella, malata di Parkinson, mentre dormiva nel suo letto. Del Bello, che riportò la frattura del setto nasale perché fu colpito con un pugno dalla donna, sostenne per mesi che la moglie era stata uccisa in seguito a una rapina da un uomo col volto travisato e con l'accento straniero, mentre lui era stato picchiato alle tempie con dei pugni. Tesi alla quale non credettero gli inquirenti che rilevarono numerose contraddizioni nel suo racconto, come ad esempio il fatto che la porta d'ingresso della casa non aveva segni di effrazione ed era stata chiusa dall'interno, segno che l'omicida era in casa; che il presunto rapinatore sarebbe fuggito con una piccola somma di denaro presa da due portafogli ritrovati fuori dalla casa e con la catenina della Tortella, ma senza la fede, gli orecchini e l’anello d'oro che indossava la donna e senza i 2.500 euro che erano nascosti in un armadio. Dopo mesi di indagini e i rilievi anche da parte dei Ris di Roma, Del Bello fu arrestato il 18 dicembre 2010 dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Proprio le aggravanti, ossia l’aver agito con crudeltà approfittando di circostanze che ostacolavano la difesa personale e infierendo su una persona invalida e di età avanzata, hanno portato il Pm, Rosaria Vecchi, a chiedere una pena di trent’anni. L’avvocato di Del Bello, Sandro Sala, ha invece chiesto l’assoluzione per mancanza di prove, e le attenuanti generiche sulle contestate aggravanti. “Infliggendo 20 anni il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche”spiega Sala “ma sarà tutto più chiaro tra 30 giorni quando saranno depositate le motivazioni della sentenza. Ad ogni modo preannuncio che presenterò ricorso in appello”. Il processo si è svolto con il rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena.
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