LANCIANO. Con 37 voti favorevoli, quelli dei sindaci Pd, Udc e alcuni del Pdl, 9 contrari (i comuni di Fara San Martino, Canosa, Civitella Messer Raimondo, Crecchio, Paglieta, San Buono, San Vito, Scerni e Tollo) e l'astensione del comune di Guardiagrele è passato a maggioranza il bilancio 2010 della Sasi, la società che gestisce il servizio idrico integrato in 92 Comuni della Provincia.
Una manovra da 23 milioni di euro che segna un utile di 34mila euro, approvata tra le perplessità anche di qualche sindaco Pd, dopo due ore di confronto tutto politico. Non a caso c’è stata subito la dichiarazione di voti dei sindaci Pd e Pdl, dopo la relazione del presidente della Sasi, Domenico Scutti, che ha elencato numeri di un bilancio che ha un utile di appena 34mila euro, nonostante l’ inserimento nella voce "Proventi straordinari" dei 5 milioni di euro che erano stati accantonati per la Isi perchè questa non ha più ragione d'esistere come precisato dalla legge regionale numero 9 del 12 aprile 2011.
“Noi sindaci del centrosinistra votiamo a favore del bilancio - ha chiarito subito il primocittadino di Altino, nonchè segretario provinciale del Pd, Camillo Di Giuseppe - con l'auspicio che venga sempre più coinvolta la base sociale dell'ente e ci sia una maggiore condivisione delle scelte nella gestione Sasi".
"Dò fiducia alla Sasi e voto a favore il bilancio - ha rimarcato il sindaco di San Salvo Gabriele Marchese (Pd) - ma chiedo al cda di risolvere dei problemi ormai atavici: quello dei morosi (sono 26mila in provincia) che provocano un mancato incasso di 13 milioni di euro; quello dello scioglimento della Isi, e di chiarire la posizione di 13 comuni che non si capisce se sono dentro o fuori la società".
A spulciare il bilancio, definito "di dubbia sostenibilità finanziaria" è stato il consigliere di Fara San Martino, Antonio Tavani. "Sono preoccupato per la situazione di una società - ha spiegato Tavani - che incassa 23milioni di euro e ne spende 26. Che chiude un bilancio con solo 34 mila euro in attivo usando 5 milioni di euro di sopravvenienze attive e che vede salire il costo del personale di 700mila euro. Mi domando perché approvare il bilancio di una società che produce perdite".
Sulla stessa linea di Tavani ci sono "solo" altri 9 comuni legati al centrodestra, segno che altri centri Pdl si sono schierati a favore della Sasi e del bilancio, così come i Comuni dell'Udc. Ma a Palazzo degli studi i sindaci non hanno votato solo il bilancio. L’assemblea, infatti, è stata chiamata a votare anche una mozione, proposta dal centrosinistra, che impegna la Sasi a convocare entro 15 giorni, un'assemblea straordinaria congiunta con la Isi per deliberare la fusione delle società. Qui nessuna discussione, la mozione è stata approvata all'unanimità "perchè la Isi va sciolta". Una frase che i sindaci ripetono dal 2007 e che si è infranta contro ben 12 sentenze del tribunale che hanno dichiarato la legittimità dell’esistenza della Isi.