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Borsa lavoro e rimborsi mai erogati dalla regione: il comune di Lanciano si sente un Bancomat

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Temi importanti quelli trattati stamane in Comune nella conferenza convocata dall'assessore alle politiche sociali Dora Bendotti. Ad aprire la seduta il sindaco Pupillo che ha voluto dire quale è la verità circa la questione "Borsa Lavoro", quei posti cioè che il comune mette a diposizione della Asl per venire incontro lavorativamente a soggetti con disturbi pschici."Nessuno ha mai detto che abbiamo abolito le borse lavoro, ma una cosa deve essere chiara: le borse lavoro non sono un "postificio" un modo per ottenere il posto fisso..." Insomma la questione sta nel fatto che chi dovrebbe occupare dei posti per poco tempo ha ricevuto invece lo stipendio dal comune anche per dieci anni. Si vuole attuare una turnazione, l'incarico durerà al massimo 1 anno e così facendo si darà la possibilità a più giovani di fare una esperienza che li potrebbe proiettare verso il mondo del lavoro ma che non rappresenti un punto di arrivo. La asl selezionerà 5 giovani che andranno a dare un amano nei vari settori comunali.

Altro il tema dolente è quello dei presunti tagli al sociale, questa volta affrontato da una amareggiate e davvero "arrabbiata" assessore Bendotti. Carte alla mano il giovane assessore ha mostrato come il comune non ha tagliato i servizi sociai anzi è diventato una sorta di "BANCOMAT" della regione che spesse volte non ha ridato al comune un solo euro di quelli che aveva pattuito per le politiche sociali. Una sitauzione paradossale insomma che vede il comune di Lancinao debitore si 1.199.713,12 milioni di euro. Un solo numero per rendersi conto è quello dei soldi che si erogavano per il centro anziani: siamo passati dai 199mila euro degli anni scorsi, ai 10 mila attuali. "Sono stanca di essere additata come un assessesore senza cuore, ma se un padre di famiglia ha 5 euro certo non porta i figli al parco divertimenti ma compra il pane e la pasta".

Insomma la situazione si fa incandescente e  risposte che la Bendotti da alle accuse assai poco velate del consigliere di minoranza Manlio D'Ortona che è anche ex assessore alle politiche sociali non sono certo fatte da mezzi termini: "...consiglieri di opposizione parenti politici della regione che continua a non pagare il comune e che anzichè dare una mano alla città di Lanciano continuano a fare una opposizione fatta di bugie e strumentalizzazioni".

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