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Tar dell'Aquila sull'ex manager Asl Caporossi: licenziamento legittimo

Per il tribunale amministrativo il contratto è stato sciolto perchè è stato formato un nuovo ente. Caporossi: "Ricorrerò al Consiglio di Stato"

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LANCIANO. Il Tar dell'Aquila ha bocciato il ricorso presentato dall'ex direttore generale dell'Asl Lanciano-Vasto, Michele Caporossi contro la Regione Abruzzo. Il ricorso, formulato dall'avvocato Rosella Ferrara del foro di Chieti, era stato depositato per l'illegittimo "licenziamento" operato dalla giunta Chiodi nei confronti dell’ex manager nell'agosto 2009, per nominare un commissario e arrivare alla fusione della Asl frentana con quella Chietina. Il Tar ha però respinto la richiesta di annullare i provvedimenti di revoca e nomina del commissario e di non condannare la Regione al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale, biologico e all'immagine subito dall'ex manager a causa dei provvedimenti giudicati illegittimi da Caporossi presi attraverso l'attuazione dello spoil system, vietato dalla Costituzione. "Ricorreremo al Consiglio di Stato perché la legge è incostituzionale - chiarisce subito il manager - perché è palese che il lavoro svolto è stato coronato dal successo con il risanamento dei conti e il rilancio della sanità locale. E' palese inoltre che la "nostra cacciata" (si riferisce anche a quella dell'ex direttore sanitario Alfredo Cordoni e amministrativo, Antonello Maraldo, n.d.c.) ha avuto ripercussioni negative perché ha interrotto bruscamente un processo di risanamento e riorganizzazione del sistema sanitario frentano e vastese". Caporossi sostiene che la giunta regionale non poteva procedere né alla fusione, né al commissariamento delle Asl anche sulla base della sentenza della Corte Costituzionale dello scorso anno che dichiarò illegittime le nomine che la giunta laziale aveva operato nella sanità perché il settore era commissariato. La stessa situazione che si viveva in Abruzzo. “Siamo stati rimandati a casa 14 mesi prima della scadenza di un contratto in base al quale potevamo essere “licenziati” solo se non avessimo rispettato gli obiettivi, se ci fosse stata una gestione illegale oun bilancio in rosso. Il bilancio invece è in equilibrio e addirittura in positivo”. Ma per i giudici la Regione non ha commesso atti illegittimi, il contratto è stato sciolto perché è stato formato un nuovo ente che prevede la stipula di "un nuovo contratto di lavoro, senza alcuna continuità giuridica con quello precedente, comunque ormai risolto ex lege a seguito della soppressione dell'originario ufficio di riferimento".
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