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"Del Don Giovanni": i Picari al Fenaroli per la rassegna del teatro dialettale

A cura della redazione
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Domenica 1 dicembre alle ore 17.00 andrà in scena il secondo spettacolo del Festival di Teatro Dialettale incluso nel cartellone 2013/2014 del Teatro Fenaroli di Lanciano; l’Associazione Culturale Il teatro dei Picari di Macerata presenta lo spettacolo “Del Don Giovanni”, farsa tragica in due atti mosaico teatrale di Francesco Faccioli, da Molière, Perrucci, Da Ponte e da quattro secoli di Convitati di Pietra, regia di Francesco Faccioli.                                                                                                                                                Note di regiaQuesto spettacolo non racconta solo la storia di Don Giovanni, ma anche la storia del Don Giovanni. Cioè non si limita a raccontare le avventure del gran seduttore di Siviglia dal primo bacio rubato fino al suo castigo finale, ma ne segue la vita teatrale lunga quattro secoli. Don Giovanni è presente in antichissimi riti popolari spagnoli legati al culto dei morti, nei canovacci dei commedianti dell’arte, nel teatro di prosa, nell’opera lirica, nell’opera buffa, nel teatro dei burattini, insomma non c’è forma teatrale che non sia stata sedotta dal Don Giovanni. I commedianti dell’Arte portarono questo canovaccio in giro per tutta l’Europa per almeno due secoli, facendolo arrivare così a Tirso da Molina, a Molière, a Da Ponte, per citare solo i più famosi. Don Giovanni ha viaggiato fino alla poesia di Byron, alla filosofia di Kierkegaard, alle guarattelle napoletane, agli spartiti di Mozart e alle pagine di Puskin, Brecht e Saramago. Don Giovanni è una tragedia, perché inizia e finisce con la morte di un personaggio. Don Giovanni è una farsa, perché i contrasti servo padrone, i travestimenti, le trovate sono certamente caratteristiche del teatro comico popolare. Il riso ha una funzione rituale, è l’esorcismo delle forze demoniache e sovrannaturali che pervadono la scena. Questa funzione è affidata al servo Don Giovanni: Pulcinella. La sua irruente comicità dà alla rappresentazione un carattere popolare e farsesco, nelle cui pieghe però si insinua la tragedia. Una tragedia destinata a rimanere nel ricordo e nella riflessione dopo il lento svanire del riso.Per questo la nostra è una farsa tragica.

Tutto questo sarà percorso e attraversato dalla musica di Mozart, un genio ribelle, un seduttore che meglio di chiunque altro poteva comprendere e sintetizzare il mito di Don Giovanni. Un mito moderno, forse l’ultimo, che ancora seduce, inganna, incanta. Così ha fatto anche con noi, che indegnamente, lo porteremo ancora una volta sulla scena, mettendo un altro granello di sabbia nella sua immensa, infinita storia.

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