"Il dolore non si può raccontare"..........è stata forse questa la frase che come una spada di ghiaccio ha immediatamente domato gli "schiamazzi" dei tanti giovani studenti lancianesi giunti nella sala conferenze del polo museale, convinti a buon ragione, che tutto sommato perdere qualche ora di lezione era un buon affare in una calda giornata autunnale. Lei è Giusy Vercace, di lei si notano subito i meravigliosi capelli, e il suo sorriso sereno. I suoi capelli aprono anche il suo racconto di quel 22 agosto 2005 quando all’apice della sua "abbronzatura da urlo" con la sua chioma corvina sulla autostrada Salerno Reggio Calabria a seguito di un pauroso incidente perde di netto entrambe le gambe. "Non ho mai perso i sensi, non ho avuto paura di morire.....ho avuto paura che nessuno mi trovasse ho pensato se muoio nessuno lo sa!". Giusy che è una ragazza come tante, che lavora nel mondo della moda (sì, il cognome non inganna, ma lei ha sempre lavorato per aziende concorrenti) che vive la sua vita da 28enne con la spensieratezza ed i ritmi frenetici tipici dei nostri giorni, erà li nel mezzo di una autostrada consapevole di non avere le sue gambe e con il solo desiderio di pregare. "Ho pregato tanto......Ave Maria, Madonnina mia non farmi morire....volevo finire la preghiera ma il dolore mi impediva tutto....." Arrivata in ospedale, racconta i medici cercavano il modo migliore per dirmi che non avevo più le gambe "Dottore! Io so di non avere le gambe ma mi spiega perchè sento i piedi???" L'arto fantasma è la sensazione anomala di persistenza di un arto dopo la sua amputazione o dopo che questo sia diventato insensibile: il soggetto affetto da questa patologia ne avverte la posizione, accusa sensazioni moleste e spesso dolorose, talora addirittura di movimenti come se questo fosse ancora presente. "Volevo grattarmi un piede, avevo i crampi.....ma li sotto nn trovavo nulla!".
Poi. dopo mesi di ospedale arriva a Budrio il centro Protesi migliore in Europa il posto che le ha ridato la sua tanto orgogliosamente ottenuta INDIPENDENZA. Le protesi sono state per Giusy non una condanna ma una opportunità. "Oggi vivo sola non devo chiedere nulla a nessuno!L'importanza della sua famiglia è stata fondamentale per la sua "RINASCITA" Senza il loro appoggio forse oggi non sarebbe potuta essere li a dare forza a così tanti giovani che spesso si arrovellano in problemi inesistenti e che invece dovrebbero prendere esempio da quella ragazza focomenlica che Giusy incontrò a Budrio che sempre con il sorriso sulle labbra ogni giorno cambiava lo smalto a l'unico dito che aveva attaccato ad una spalla.
Una volta superato anche il dolore delle protesi Giusy decide di affrontare questa nuova vita con determinazione, forza e rinnovata gioia di vivere sorretta da una fede grande che la porta ogni anno a Lourdes dove racconta, presa da un momento di sconforto, chiese alla Madonna "Ma perchè proprio a me "..."Lei mi rispose: e perchè non a te? Tu chi sei più degli altri?"
Oggi si occupa di volontariato e sensibilizzazione, ma soprattutto si è data allo sport ed è diventata campionessa paraolimpica con record e riconoscimenti nei 100 e nei 200 metri.
Il suo racconto sarà uno spunto di riflessione, giovane e mai banale, sulla vita. Sull'importanza della forza d'animo, della fede e della fiducia nel prossimo, nel domani, ma soprattutto in se stessi.
E ad aiutarci ad “entrare” nel racconto e nelle suggestioni di una vita così difficile, ma allo stesso tempo così bella, ci ha pensato l’attore Stefano Angelucci Marino che con la sua solita maestria, e senza nascondere una vera commozione,ha letto alcuni passaggio del libro di Giusy. L'ultima sua battaglia è quella di riuscire a garantire a tutti disabili l'opportunità di fare sport, che è afferma, non un lusso ma un diritto per tutti.
Numerose sono state le sue apparizioni in tv, con da Daria Bignardi alle Invasioni Barbariche e le interviste radiofoniche, come a RadioRai2, è arrivata anche a Lanciano e noi tutti li presenti ed anche chi vorrà leggere il suo libro non possiamo che dirle GRAZIE!