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Progetto di riqualificazione di Corso Trento e Trieste

Il Corso di Lanciano: un tappeto come la Presentosa.

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 LANCIANO - "Predisporre qualcosa perché la vita accada, e non perché rimanga immobile". Questo l'assunto di partenza da cui muove il progetto, semplice ma efficace, di riqualificazione di Corso Trento e Trieste.

A presentarlo, ieri mattina, nella suggestiva cornice del Teatro Fenaroli, il sindaco Mario Pupillo, l'assessore all'urbanistica Pasquale Sasso, l'assessore ai lavori pubblici Antonio Di Naccio ed i "tecnici" a cui è stata affidata la realizzazione del progetto. Mosè Ricci, dello studio Ricci/Spaini ed il prof. Orazio Carpenzano, del dipartimento di Architettur.a della Sapienza di Roma.

Il progetto, viste anche le ristrettezze economiche che crisi e spending review impongono, non vuole essere uno stravolgimento di ciò che c'è, ma una valorizzazione di luogo e risorse, all'insegna di essenzialità, flessibilità e sostenibilità.

La Presentosa. Questo il nome e l'ispirazione da cui parte l'idea degli architetti. La Presentosa come marchio d'Abruzzo. La Presentosa come metafora di una Lanciano che ritorna prepotentemente, come in passato, al centro della nostra Regione.

L'idea è semplice. Un tappeto che copra l'intera lunghezza di Corso Trento e Trieste con un motivo, segnato da una forte bicromia bianco/nero, che richiami i decori della Presentosa. "Sarà un tappeto dove dialogano le varie dimensioni della città" ha detto il prof Carpenzano. Un tappeto che sarà come una freccia che attraversa la città ed unisce le sue due anime: la parte nuova alla parte vecchia.

Non sono mancate domande e critiche mosse dai cittadini presenti sulla necessità di unire a questo progetto la riqualificazione di piazza Plebiscito, del centro storico e dell'Ippodromo di Villa delle Rose. Ed i tecnici non potevano che essere d'accordo con gli spunti dati dal pubblico, ma la sostenibilità del progetto e quindi la sua realizzazione restano punti cardine per l'effettiva fattibilità della cosa.
L'utilizzo di moduli prefabbricati, calcestruzzo più ciotoli, il riciclo dei lampioni, il non voler toccare i Portici, sono solo alcuni esempi di come il progetto possa essere realizzato, qualora si raggiungesse il sì da tutti i gruppi d'interesse, con 1 milione e 300 mila euro, secondo le stime (o i desideri del sindaco), entro la fine della legislatura.

Intanto, in cantiere, ci sono già molte idee su come valorizzare la piazza, ma soprattutto su un progetto di riqualificazione dell'Ippodromo, come una grande villa comunale o, perché no, come orto botanico. Un vero polmone verde nel centro cittadino.

Ora però è bene concentrarsi su questo progetto, che i cittadini lancianesi aspettano da molto tempo. Un primo passo per dare un volto nuovo ad una città segnata, ormai da anni, da un immobilismo che non le giova, oppure una semplice "coperta di Linus" per dare un contentino al posto di un progetto più ampio e corposo?
Da oggi iniziano le discussioni.

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