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Pino Valente attacca la ASL e la Regione Abruzzo

Il vicesindaco parla di una "disfatta della sanità pubblica"

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LANCIANO - "Le notizie di questi giorni in merito agli effetti del drastico taglio delle prestazioni adi a ben 700 ammalati frentani effettuato nei mesi scorsi non fanno che confermare quanto da noi previsto e cioè che i tagli non si sarebbero trasformati in nuovi percorsi riabilitativi ma in una vera e propria disfatta della sanità pubblica non in grado di garantire assistenza a tutti gli ammalati" queste le parole del vicesindaco di Lanciano Pino Valente, in merito alle polemiche sulle prestazioni sanitarie sul territorio.

"La decisione del distretto sanitario di sopprimere l'adi per aprire nuovi percorsi di cura si sta infatti dimostrando disastrosa - continua Valente -  i numeri di cittadinanzAttiva di oltre 300 persone in attesa nei centri accreditati testimoniano come le strategie della Asl si stanno purtroppo ripercuotendo terribilmente sulla pelle degli ammalati e dei loro familiari."

"E' veramente triste dover assistere a questa lotta per la difesa dei propri diritti mentre il manager della Asl Zavattaro ed il presidente Chiodi restano silenziosi senza dare risposte a tutte quelle persone rimaste senza cure" prosegue il vicesindaco.

"Per questo motivo ben venga la collaborazione tra il segretario Aldo Cerulli di cittadinanzAttiva ed il comune di Lanciano nella persona del sindaco Mario Pupillo, per portare avanti la strada dei ricorsi e della battaglia giudiziaria per la difesa di tutte quelle persone che sono rimaste indifese e senza diritti - dichiara ancora l'esponente di Progetto Lanciano - E davanti a queste liste d'attesa così lunghe emergono ancora di più le differenze sociali tra chi può rivolgersi a spese proprie direttamente al privato e le persone più deboli economicamente che rimangono senza terapie riabilitative."

"E' però doveroso far chiarezza sulle pesanti accuse del segretario Cerulli, la Asl provinciale non può rimanere silente: è vero che i casi Adi non erano 1.115 bensì solo 700? Sono stati erroneamente sommati alle 700 prestazioni Adi anche i 400 pazienti che usufruivano di cure prestazionali? Se così fosse il caso Lanciano tanto sbandierato dal distretto sanitario si andrebbe clamorosamente a sgonfiare."

"L'unico dato certo al momento è che da un lato vi sono persone che soffrono e che sono state private del loro diritto alla salute dall'altro lato la politica regionale fa finta di nulla. Il Presidente Chiodi si potrà anche vantare di aver risanato la sanità abruzzese ma lo ha fatto nel modo peggiore e cioè sulla pelle degli ammalati abruzzesi" conclude perentorio il vicesindaco Valente.

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