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San Stefar: pazienti e dipendenti a rischio

La Regione annuncia pesanti tagli, ed i centri riabilitativi dicono no.

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LANCIANO - Non è più, come ipotizzato, del 10% ma del 5% il taglio che la Regione Abruzzo vuole imporre ai centri di riabilitazione accreditati, come il San Stefar di Lanciano.
Ma di certo non è una notizia positiva, sempre di tagli e diminuzione delle prestazioni si parla. Così ci accolgono il responsabile ed il direttore medico della struttura, rispettivamente Nino D'Eramo e Filippo Zulli. E dalle loro parole si intuisce che non è così importante l'entità della percentuale da tagliare, finché si parlerà di tagli.
Il primo problema che viene da questa situazione è, ovviamente, l'impossibilità di prendere nuovi pazienti, regolarmente autorizzati dalla asl. E per questo c'è una lista d'attesa di quasi 300 persone, e circa 100 sono bmabini. E se le cose non cambieranno rotta, la lista è destinata ad aumentare. E per un centro, che riceve ogni giorno tante richieste d'aiuto, e che ha come priorità l'età evolutiva, ci rendiamo conto facilmente di come la situazione sia davvero grave.

Ma le note dolenti non riguardano solo i pazienti. Com'è prevedibile, a fare le spese di queste scelte, saranno anche i dipendenti dei 16 centri riabilitativi che ci sono in Abruzzo.
"Nell'ultimo tavolo tecnico tra Regione, azienda e sindacati, si è già parlato di un esubero del personale e i numeri non sono confortanti" ci ha detto la rappresentante sindacale Cisl del San Stefar di Lanciano, Concetta Lombardi.
"Noi siamo sempre stati disponibili, fin dal 2008 - continua la Lombardi - cioè da quando è iniziato per noi questo calvario". Ed ora, se questo taglio sarà confermato, i dipendenti si troveranno ancora a dover lottare per il loro lavoro. La proposta, che il sindacato ha però rifiutato, è stata quella di introdurre una cassa integrazione a zero ore, per il personale in esubero. Ma così si utilizzerebbo risorse, per la cassa integrazione appunto,
Il prossimo tavolo di concertazione è previsto per il prossimo 12 settembre. Tavolo in cui la Regione Abruzzo si spera si renda finalmente conto di quali siano i reali bisogni del territorio. Ed il territorio ha bisogno di centri riabilitativi che non dicano più no, ma che accolgano ed aiutino chi ha più bisogno, senza pensare a problemi di budget.

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