Venerdì pomeriggio, a Fossacesia, presso il Parco dei Priori, si è svolto l'incontro convocato dal presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, sulla questione soppressione dei tribunali cosiddetti "minori", di Lanciano e Vasto.
Al tavolo hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanni Legnini, i parlamentari Maria Amato e Gianluca Castaldi, l'assessore regionale Luigi De Fanis, i consiglieri regionali Antonio Menna, Emilio Nasuti e Antonio Prospero, gli assessori e consiglieri provinciali, tra cui Paolo Sisti, delegato alla questione dalla presidenza della Provincia, il vicesindaco di Lanciano, Pino Valente, e il Sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, i rappresentanti dei Consigli degli Ordini forensi di Lanciano e di Vasto. Il consigliere provinciale Paolo Sisti ha introdotto l’incontro ripercorrendo le tappe salienti dell’iter legislativo della Riforma Severino sulla riorganizzazione degli Uffici Giudiziari che prevede tra l’altro la riduzione di ben 31 tribunali e 31 procure, tra cui quelli abruzzesi di Lanciano, Vasto, Sulmona ed Avezzano. Quest’ultimi, tuttavia, beneficiano di un regime di deroga che ne farà slittare a settembre 2015 la soppressione definitiva.
“La riforma intrapresa dal Governo rappresenta solo un aggravio dei costi per il cittadino, senza alcun beneficio concreto per il sistema Giustizia. - afferma il consigliere Sisti - Ricordo che la nostra Regione si è mobilitata per il referendum abrogativo, và presentata alla Corte Costituzionale da almeno cinque regioni entro il prossimo 30 settembre e per ora vede coinvolti Abruzzo, Puglia, Basilicata, Friuli Venezia Giulia.
"Rappresenta un’altra strada da percorrere per la salvaguardia dei nostri tribunali”. Il sottosegretario Giovanni Legnini ha così illustrato i profili della questione, ricordando l’imminente entrata in vigore della riforma il prossimo 13 settembre. Ha evidenziato che i tribunali abruzzesi, grazie alla deroga per il sisma del 2009, hanno tempo fino al settembre 2015 per mettere in campo ogni iniziativa utile a scongiurarne la chiusura. “In questo lasso di tempo dobbiamo fare squadra e dedicarci con convinzione a confezionare un progetto valido che salvi i tribunali abruzzesi, da presentare al Governo al più presto”. Intanto, il sottosegretario Legnini ha in programma di promuovere una riunione di tutti i parlamentari abruzzesi per determinare una strategia a livello centrale. "Dall'incontro - afferma il presidente Di Giuseppantonio - è emersa la volontà unanime di lavorare insieme verso la medesima direzione e si procederà a breve con una riunione che vedrà coinvolti i quattro Sindaci di Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona e i due rispettivi Presidenti di Provincia per concordare iniziative comuni e partecipate a livello regionale” – ed aggiunge “ Anche per quanto riguarda il nostro territorio provinciale tutte le Istituzioni faranno squadra attorno alle Amministrazioni comunali di Lanciano e Vasto, che avranno l’onere di elaborare di concerto un progetto che possa essere preso in considerazione dal Governo, un’alternativa sostenibile rispetto alla netta chiusura dei rispettivi Tribunali”. “Abbiamo un lasso di tempo di due anni, dobbiamo sfruttarlo al meglio e le motivazioni sono importanti. È evidente - sottolinea il presidente Di Giuseppantonio - che non è possibile lasciare l'Abruzzo meridionale senza un presidio giudiziario, considerando peraltro che nella nostra Provincia i Tribunali di Lanciano e Vasto hanno finora erogato un servizio efficiente in materia di legalità e giustizia. Dobbiamo pensare ai cittadini soprattutto, cui ricadono le conseguenze più gravi della riforma: dall’aggravio dei costi di accesso alla giustizia, al rischio presumibile che venga meno la rapidità delle risposte giudiziarie, fino alla privazione di presidi di sicurezza rappresentate dalle Procure che verrebbero soppresse. Sono soddisfatto dell'esito dell'incontro-confronto. Ancora una volta - conclude il presidente Di Giuseppantonio - l'appello che rivolgo a tutti i soggetti coinvolti e alle comunità è mettere da parte i campanili e agire perché le sacrosante ragioni di un intero territorio prevalgano".