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Fiom: a rischio il 50% della produzione del Ducato

I sindacati francesi potrebbero far leva su Psa per produrre oltralpe i "gemelli" del Ducato

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ATESSA. La produzione del Ducato in Val di Sangro potrebbe ridursi del 50%. Lo ha annunciato ieri Enzo Masini, responsabile nazionale Fiom del settore auto intervenuto in città a seguito di alcune assemblee sindacali nella fabbrica del Ducato. Masini ha incontrato nei giorni scorsi i rappresentanti della Cgt (confederation general du travail) nello stabilimento gemello della Val di Sangro "Sevel Sud" a Valenciennes per discutere dei piani Fiat. "Siamo sul livello di guardia - ha sintetizzato Nicola Di Matteo, segretario regionale Fiom - Fiat si sta defilando da Sevel Sud ed è a rischio uno stabilimento che è passato dal 2008 da quasi 5mila a 2.700 operai". Il pericolo per la Val di Sangro sta tutto lì. Se in Francia la Fiat non produce quasi più nulla (sono cessate le produzioni di Phedra e Ulysse e si producono soltanto 5mila veicoli l'anno del modello Scudo ndc) i sindacati francesi potrebbero far leva su Psa (Peugeot-Citroen), il patner di Fiat sia in Val di Sangro che in Francia, per produrre il Ducato oltralpe e non più in Val di Sangro. "Le possibilità ci sono tutte - dichiara Masini - in Francia lo stabilimento è identico a quello abruzzese, gli impianti sono simili e già esistenti sia per verniciatura che per assemblaggio e, cosa più importante, il Governo francese potrebbe accogliere questa richiesta pur di salvare uno stabilimento da 2.700 operai". "Rircordiamo - continua Masini - che in Francia sono già stati erogati 3miliardi di prestiti alla Psa e altri 3 alla Renault". Perchè allora non produrre i Boxer della Peugeot e i Jumper della Citroen direttamente in Francia? Cominciano a dire nella Cgt i cugini francesi. "Dobbiamo evitare questa guerra tra poveri - interviene il segretario Di Matteo - da sindacato la Fiom sta facendo di tutto per avviare le trattative con la Cgt: nessuno, sia in Italia, sia in Francia, vuole arrivare a questo punto, ma bisogna agire subito e insieme". Entro luglio, assicura Di Matteo, ci sarà un incontro a Lanciano con i sindacati francesi per arrivare a costruire un piano industriale a livello europeo. L'obiettivo è quello di fare pressione sia su Psa che su Fiat per salvaguardare entrambi gli stabilimenti.
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