Oggi proponiamo la ricetta dei "Carciofi ripieni alla cupellese". Questo tipo di carciofo è un'altra delle eccellenze d'Abruzzo ed ha una tradizione antichissima.
Era conosciuto già nell'epoca greco-romana.
A partire dal XV secolo, si hanno le notizie più certe, della sua coltivazione e consumo in Italia.
Si narra che Caterina De Medici, ne fosse ghiottissima...
Un documento di un padre domenicano Serafino Razzi ( viaggi in Abruzzo 1575), testimonia la presenza del carciofo, nel Vastese, già in quell'epoca...
Nel documento, vi è una annotazione del padre che dice quanto segue : " Dopo, inchinando già il sole, lasciammo il mare, per boschi di olivi e tra fiori di ginestre e pendici di carciofi selvatici e ne tornammo al convento con alquanti gamberi e granchi presi"...
I carciofi di cui parla, erano selvatici, ma ne conferma l'esistenza, già da secoli fa, di un ambiente favorevole alla coltura del carciofo, che portò gli abitanti a coltivarlo anche negli orti familiari.
Nel XVIII secolo, sul mercato di Lanciano, era possibile acquistarli.
Il passaggio dalla coltura degli stessi, al fine di consumo familiare a quello della coltura per commercializzarli, è avvenuta nel 1961, quando fu costituita la Cooperativa di S.Rocco.
La Comunità di progetto, ebbe infatti il suo riferimento, nella Cooperativa San Rocco, con le sue 25 aziende associate.
Il Comune di Cupello è stato sempre pronto ad appoggiarne le iniziative di promozione del prodotto.
Si sono organizzate, a tal scopo, la rinomata " carciofesta", evento enogastronomico frequentatissimo, che ha sempre coinvolto pienamente, la ristorazione locale.
Dal 2007, la cooperativa di S.Rocco, ha introdotto, un processo di lavorazione artigianale, per la produzione di carciofini confezionati sott'olio e chiamati " Carciofini di Cupello".Leader, dunque, della produzione e commercializzazione di questo prodotto, ne ha ottenuto il marchio collettivo comunitario.
Il Carciofo è della varietà Cynara scolymus L.spp. e l'ecotipo locale, di derivazione della varietà del percarciofo romano o romanesco.
Nella piena maturazione, raggiunge in colore verde di fondo, ma con sfumature più o meno intense di violetto.
Ha un sapore dolciastro, tipico della tipologia "Mazzaferrata" .
Ha un sapore pronunciato e consistenza tenera e carnosa.
Oggi, proponiamo la ricetta dei "carciofi alla cupellese",andiamo,a vedere come si preparano !
---- ingredienti ----
10 carciofi di varietà Mazzaferrata
250 gr. di mollica di pane
200 gr. di pecorino abruzzese grattugiato
un pizzico di sale, uno di pepe nero
una manciata di prezzemolo
6 uova
3 cucchiai di olio evo
uno spicchio di aglio
----Preparazione---
Pulire i carciofi, privarli delle foglie più dure. Tagliare il gambo in eccesso e immergerli in acqua fredda.
Aggiungere il succo di uno o due limoni ( servono per non fare annerire il gambo e le foglie ricche di ferro)
Riempire una pentola capiente con circa mezzo litro di acqua, aggiungere uno spicchio di aglio, una manciata di prezzemolo, olio evo, un pizzico di sale e fare cuocere il tutto.
Preparare intanto, il ripieno, disponendo la mollica del pane in una ciotola.
Aggiungere in sequenza il formaggio grattugiato, il pepe nero, il prezzemolo tagliato finemente, le uova, un pizzico di sale e l'olio evo.
Poi, scolare bene i carciofi, allargare le foglie e imbottirle con il ripieno.
Disporli nella pentola ( con acqua già in fase di ebollizione)
Coprire con un coperchio e lasciare cuocere per una quindicina di minuti.
Terminata la cottura, disporre nei piatti...