LANCIANO - Si è conclusa questa mattina, sabato 11 aprile, nella sala Paone della Bper in viale Cappuccini, la due giorni dedicata a prevenzione, informazione e sensibilizzazione per i disastri ambientali, organizzata dalla Ilaria Rambaldi Onlus.
Due convegni di alto profilo culturale e contenutistico, riservati a cittadini, scuole, e professionisti che sono stati anche l’occasione per consegnare il premio Ilaria Rambaldi a conclusione del concorso per giornalisti e giovani studenti, e studentesse, di ingegneria.
Due giorni per parlare di rischio sismico, di come prevenirlo e come comunicarlo, con gli studenti delle scuole e gli addetti al settore per non guardare alle tragedie come qualcosa di lontano ed imprevedibile, ma reale e concreto.
I tanti relatori intervenuti si sono soffermati sull’importanza della conoscenza del rischio sismico e da questo, prevenire e tenere sempre viva l’attenzione sull’argomento. Provare a scardinare il mix di pericolosità, esposizione, vulnerabilità (del costruito e dei sistemi sociali), impreparazione e disinformazione, che portano ai disastri.
A fine convegno, la premiazione del giornalista calabrese Lucio Musolino, per la sua inchiesta sul mostro di Crotone. “Spero che questo premio - ha detto lo stesso Musolino durante la premiazione - possa essere un simbolo contro le intimidazioni al giornalismo libero. E non sono quelle che vengono dalla mafia, ma dai poteri, legali, forti”.
Un foglio di giornale che va a formare una farfalla, come quella del logo della Ilaria Rambaldi Onlus, è il trofeo, ideato da Domenico Pecoraro e realizzato a tempo record dall’orafo Alessandro Cerrone, che è andato al giornalista Primo Di Nicola, come riconoscimento alla carriera. “Dedico questo premio a tutti i colleghi - è il ringraziamento di Di Nicola - che nonostante le continue minacce, continuano a fare il lavoro che spetta al giornalista, cioè raccontare i fatti di interesse pubblico senza se e senza ma”.
“Giornate come queste - ha concluso l’avvocato Maria Grazia Piccinini, presidente Ilaria Rambaldi Onlus - non vogliono commemorare, ma sensibilizzare ed è proprio questo che mi dà la forza per andare avanti”.