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Il Fai si schiera contro l'ampliamento del De Titta

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LANCIANO - Abbiamo appreso dai giornali dell’intenzione della Provincia di Chieti, in accordo con il Comune di Lanciano, di ampliare il fabbricato scolastico dell’istituto “De Titta”, sito in Largo Santa Chiara, realizzando un fabbricato ex-novo all’interno del Centro Storico.
Occupandoci della valorizzazione delle bellezze storiche ed ambientali della nostra città oramai da anni, oggi, mentre stiamo raccogliendo le firme per la salvaguardia e il restauro della Fontana di Civitanova, questo tipo di scelta ci appare controcorrente rispetto alla aumentata sensibilità verso i monumenti e le bellezze nazionali.
Ci appare incomprensibile la costruzione di un nuovo fabbricato su un’area che è stata una delle poche aree libere da costruzioni già dai tempi degli Aragonesi, come rappresentata da Giovan Battista Pacichelli (Roma, 1634 – Roma, 1695)  nella sua raffigurazione della Città (Il Regno di Napoli in Prospettiva, 1702) che fu giardino claustrale del monastero di Santa Chiara e dal 1861 il più antico parco pubblico di Lanciano.
Apprendiamo con soddisfazione che verrà eliminata la “superfetazione” del fabbricato della ex Scuola all’Aperto e verrà liberato uno spazio che permetterà di far affacciare l’area verde sulla vallata, ma ci lascia ancor più sconcertati la realizzazione di una nuova “superfetazione”, proprio a cavallo delle Mura Aragonesi e immediatamente a ridosso del Torrione del 1480.
Non si può non ritenere la scelta di andare ad occupare un’area inedificata da cinque secoli come scellerata, abominevole, sbagliata e scorretta rispetto anche a quanto dichiarato in questi giorni sui giornali dalla stessa Amministrazione. Dal questionario “Se fossi il Sindaco”, infatti, al primo posto dei desideri dei Lancianesi c’è il recupero del Centro Storico e d’altra parte gli stessi politici affermano che è anche una delle loro principali preoccupazioni.

Mille sono le contraddittorietà di questa scelta:
da un lato si dice di voler riqualificare un’area verde e storica e dall’altro ci si costruisce un fabbricato che non ha nessun rispetto per la luce e il decoro dei monumenti secolari che preesistono in quel luogo;
si dice di voler mettere in sicurezza un fabbricato scolastico, ma i fondi reperiti vengono spesi per un fabbricato nuovo e nulla viene investito nell’adeguamento sismico del fabbricato scolastico esistente o per i monumenti dislocati su quell’area.
L’attuale Amministrazione comunale ha più volte affermato di voler puntare al turismo valorizzando l’accesso al Centro Storico da corso Roma e l’area intorno al Torrione Aragonese, ma con questa realizzazione eliminerà ogni possibilità di recupero delle antiche mura che risalivano dalla Torre alla Porta di Santa Chiara.
Neppure si può tacere del reperto sotterraneo recentemente scoperto al centro della rotonda di Santa Chiara, che ha riportato l’attenzione sulla possibile valorizzazione dell’originale fossato medievale che dalle Torri Montanare si ricongiunge al Torrione. Né si può dimenticare che le fondazioni del fabbricato in oggetto andranno ad insistere sulle antiche fortificazioni ora sepolte, sulla zona del fossato medievale e sull’area del terrapieno realizzato nel XV secolo e che, pertanto, la realizzazione di tali fondazioni dovrà avvenire su pali il cui scavo e collocazione andranno sicuramente a intaccare le antichità sottostanti, anche in considerazione del fatto che la vasta area di terreno di riporto potrebbe restituire parecchi reperti di inestimabile valore archeologico.
Le amministrazioni dimenticano che la scelta di continuare ad espandere l’Istituto in quel luogo si può considerare strategicamente sbagliata, essendo il Centro Storico e le aree adiacenti non dotati di parcheggi necessari e strade agevoli mentre in altri luoghi si potrebbe realizzare un edificio scolastico con tutti gli standard urbanistici necessari.

In definitiva, l’eventuale realizzazione di un fabbricato nelle adiacenze del Torrione Aragonese e delle Mura della Città ci lascia allibiti e ci trova fermamente contrari. Con forza torniamo a difendere l’integrità e il decoro dei monumenti lancianesi, promuovendoli come risorsa per il turismo e come elementi fondamentali per la valorizzazione della memoria e della bellezza.
Per noi le immagini della Città da presentare ai turisti sono quelle di una città attenta a migliorare il suo aspetto e a proporre, rispettandola, la sua magnifica storia, così come si fa in tante altre città italiane. Sappiamo benissimo tutti che l’area dei giardini, già delle clarisse, è una delle più importanti e belle della nostra tanto ammirata città antica. Per questo ci auguriamo una revisione del progetto tenendo in massimo conto le motivazioni della salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico-ambientale.

 

 

Capo Delegazione Fai di Lanciano
Marlina Corsaro

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